Gia a marzo dell’anno scorso ero stato a Al Jumail, un nome che deriva dalla parola araba "jameel" (bello), il nome di questo diroccato e abbandonato villaggio di pescatori di perle. Molte persone lo chiamano villaggio fantasma, ed è in effetti quello che è diventato.
Una
volta però, intorno al XIX secolo, questo luogo era abitato da pescatori di
perle che approfittavano del vicino mare per guadagnarsi da vivere. Le case che
compongono il villaggio furono costruite con fango compresso, roccia corallina
e calcare, con spesse pareti per proteggersi dal caldo. Sebbene le abitazioni
siano ora in rovina, la moschea con il suo minareto resistono ancora mentre il
terreno intorno agli edifici è disseminato di pezzi di ceramica, perline,
conchiglie e altri resti di tempi lontani.
Si
pensa che, nel XX secolo, intorno agli anni '70, quando il Qatar divenne ricco
per il petrolio, gli abitanti dei villaggi iniziarono ad andarsene perché il
loro commercio di perle non era più redditizio.
Con
il tempo, tutti se ne sono andati e ciò che rimane ora sono solo aleggianti
ricordi tra i ruderi.
Affascinante
e fotogenico.
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