22 aprile 2015

La prigione della privacy

Non amo questa imperante necessità di privacy.
Pare un’ennesima ossessione, una mania, una moda, un'ulteriore dimostrazione della paura globale in cui molti vivono. Se non si ha nulla da nascondere perché non essere diretti, trasparenti, visibili, chiari nella comunicazione?
Perché non prendere posizioni, schierarsi con chi si stima, affermare i propri ideali, sostenere i più deboli, difendere le proprie opinioni rispettando quelle degli altri?
Le persone troppo riservate che non prendono mai una posizione, che vogliono tenere nascoste (nella privacy) le proprie azioni e idee, che non esprimono le proprie opinioni pubblicamente di fronte al mondo, a me fanno sorgere qualche dubbio.
O sono molto timide e insicure (rispettabilissime ma questo non è il caso di cui parlo), o hanno qualcosa da nascondere di cui non sono fiere e che non sanno sostenere?
Persone che vivono sulla difensiva in un mare di timori e paure, o personaggi che vivono tramando e tessendo ragnatele nell’oscurità (della privacy)? Quelle che non ti dicono in faccia ciò che pensano e poi ti parlano alle spalle, amanti del pettegolezzo quali sono?
E credo siano anche quelli che in Facebook guardano molto e partecipano poco, guardando la vita degli altri dal buco della serratura della "prigione" (di privacy) in cui sono rinchiusi dentro.
Ragazzi: al diavolo la privacy dietro la quale troppi si nascondono! J





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