27 giugno 2016

Il fiume dopo l’“uragano”: l’Adda e i suoi abitanti riprendono a vivere

I temporali di questo giugno 2016 non sono temporali: sono piccoli uragani. Il vento, la grandine, la notevole quantità di pioggia non possono che creare danni agli esseri umani, ma non solo. Nella mia passeggiata in bicicletta lungo le verdissime sponde del fiume Adda, da Paderno a Brivio, ho incontrato moltissimi uccelli acquatici, anatre, germani reali, folaghe, svassi, che con i loro numerosissimi piccoli mi sembravano quasi disorientati. Mi è parso quasi che il nubifragio della sera precedente, oltre ad aver abbattuto molti alberi lungo il percorso, abbia creato non pochi problemi anche a loro, ai loro nidi, ai loro ripari. Alcuni sembravano intontiti, altri indaffarati a ricostruire, procurandosi rami o quant’altro.
Ognuno di noi può ricominciare a vivere dopo qualsiasi tempesta, se ha avuto la fortuna di sopravvivere.
Impariamo dagli altri animali.



Uno dei molti alberi caduti lungo il percorso


Lo sterrato che costeggia il fiume Adda


Immersi nel verde


Le radici di un albero enorme che non ha resistito alla forza 
del vento ed è caduto nel fiume



Chissà dove si riparano le farfalle durante i nubifragi?


Una coppia di cigni ed il loro piccolo: forse un nido da rifare...


Il traghetto di Leonardo, il genio del Rinascimento


Il ponte di Paderno



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