Dopo circa 10.000 chilometri percorsi per giungere dall’Italia e vivere quasi tre mesi itineranti in terra di Marocco, di cui quasi 8000 a bordo del Wanderer, la nostra amata casa viaggiante, e oltre 2000 chilometri in sella alla fidata Vespa “ali sotto i piedi”, ci apprestiamo a rimettere il piede nella vecchia Europa con i suoi lati positivi e negativi, ma sicuramente dal costo della vita molto più elevato. Questo imporrà una soluzione creativa di vita che procuri delle entrate.
Intanto diamo qualche numero di questo viaggio durato tre mesi: oltre 4000 foto scattate, circa 400 euro spesi in gasolio (solo in Marocco), 450 euro per pernottamenti in campeggi e parcheggi di sosta, 55 euro in benzina per la Vespa, oltre 500 per cibo e spese nei supermercati, 520 per pasti effettuati in ristoranti o in strada. E infine 1300 euro in spese “varie”, la voce di spesa maggiore, che includono acquisti di materiale da rivendere nei mercatini, i costi sostenuti per le visite di monumenti e musei, acquisti e/o piccole riparazioni legate al Wanderer e alla Vespa, medicine, i miei occhiali, il lavaggio dei mezzi, l’assicurazione integrativa per la moto, la chiavetta Internet, i piccoli elettrodomestici acquistati e molte altre cose ancora.
In sisntesi, senza sottoporci a particolari sacrifici durante questo viaggio, abbiamo speso circa 3600-3700 euro in due tutto compreso in tre mesi.
Adesso ci piacerebbe andare verso il nord Europa per sfuggire al caldo che arriverà con l’estate e visitare qualche paese di quelle nordiche lande, ma temiamo che i mercatini in cui ci interessa lavorare, si trovino più facilmente nelle zone turistico-balneari (e forse meno burocratiche) della Spagna.
E’ arrivato dunque il momento di vivere anche la necessaria parte lavorativa di cui accenniamo nel sottotitolo del blog, e sperimentare l’Europa unita spesso solo sulla carta.
Giocheremo questa carta: Sara ha un magazzino abbastanza nutrito di produzione artistica di bigiotteria e qualcosa è stato acquistato in Marocco - bigiotteria berbera, olio di argan e piccole borse e zaineti in pelle – e qualche quadro lo proporrò anche io (un articolo difficile da vendere nei mercatini…). Inoltre mi dichiaro disponibile ad imparare l’arte di Sara nel creare orecchini, collane e bracciali e metterci la mia creatività.
Se ciò non bastasse cercheremo altro lavoro ovunque sia unito alla dignità, al rispetto ed a una equa retribuzione. Vorremo continuare a fare questa vita per diverso tempo e magari tornare a svernare in Marocco il prossimo inverno: è un paese che abbiamo imparato ad amare - nonostante le sue grandi contraddizioni - e la vita da questa parti costa molto meno.
Oggi ultimo giorno a Tangeri e domani attraverseremo lo stretto di Gibilterra.
Tramonto a Tangeri
Per visualizzare le foto in dimensioni maggiori cliccare sull’immagine. Chi fosse interessato a vedere altre fotografie del viaggio ci chieda amicizia in Facebook cliccando qui : www.facebook.com/eliseo.oberti
Per essere sinceri, proviamo già la nostalgia della terra africana e della sua gente.
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