Dopo la lunga siesta del pomeriggio durante la quale la città si svuota e, incredibilmente, i centri commerciali anche il sabato pomeriggio sono deserti, la fiumana umana della movida spagnola si sveglia verso sera e invade i ristoranti, i bar in un’orgia di cibo e bevande, spesso alcoliche.
Nella Noche en blanco poi tutto si è raddoppiato grazie ai concerti in piazza, agli spettacoli di ogni genere in tutta la città, all’entrata gratuita in tutti i musei e le mostre. Da non riuscire a camminare in certe strade e nelle piazze più affollate. Troppa gente.
Comunque abbiamo sfruttato l’occasione visitando il Museo Picasso (con tutti il rispetto per il Maestro io non amo il suo genere), la Casa Picasso, il Museo de Arte Flamenco e la Exposicion A Proposito de Barbie.
Poi, all’alba delle undici e mezza, abbiamo lasciato la notte agli spagnoli che la vivono intensamente fino alle tre del mattino.
Noi, di notte, preferiamo dormire.
Màlaga, la città natale di Pablo Picasso
Plaza de la Merced
I colori del flamenco
La movida della Noche en Blanco
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