E’
come se la stanchezza di un mese e mezzo di intenso lavoro arrivi tutta insieme
sulle spalle, proprio quando i nervi si allentano e le ginocchia si piegano. Ma
c’è di più. E’ come se sentissi la stanchezza cosmica del mestiere di vivere,
troppo pesante per tutti noi.
Odio
fare la vittima e permettere all’universo di fare il carnefice con me, ma la
stanchezza a volte mi fa pensare: “Fermate questo autobus assurdo! Voglio
scendere!”
Sara
mi sta vicino paziente e in silenzio, forse troppo in entrambe le cose, ma
quasi tutto mi infastidisce e non sopporto più nulla e nessuno.
A
volte solo i suoi massaggi sulla mia testa - che è un campo di battaglia -
riescono a rilassare il mio corpo teso e la mia mente incontrollabile.
Vediamo
quanti morti e feriti resteranno sul campo anche questa volta.
Domani pioggia e temporali.
Castiglione della Pescaia
La
Casa Ximenes, o la casa rossa, e il ricordo lontano dei miei 17 anni,
di un
bacio dato a una ragazzina tedesca e del mio primo “tradimento”
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