Partiti di nuovo, un poco in anticipo rispetto al
previsto.
Nessun lavoro in vista a breve, clima in
peggioramento, atmosfere natalizie da evitare, sono tutti fattori che ci hanno
indotto a puntare verso una forse più calda e soleggiata Sicilia, con uno stop
a Roma per ritirare un costoso documento, visto che stiamo percorrendo un nuovo
inferno burocratico: la richiesta di cittadinanza italiana per Sara.
Roma capitale, rinomata in tutto il mondo per l’arte
e la storia, offre, come tutte le grandi metropoli del pianeta, troppi angoli
decadenti, degradati, squallidi, fatiscenti, oltre a paesaggi murali ampiamente
deturpati dai graffitari. Le periferie incolori, affollate da una moltitudine
di gente e di immigrati provenienti da ogni angolo della terra, non
contribuiscono certo a migliorare l’atmosfera generale di questa città.
Me ne dispiace ma, ogni volta che vengo da queste
parti, non riesco a non sentirmi un po’ infastidito dalle sensazioni che provo
quando mi guardo intorno e vedo forze dell’ordine dispiegate ovunque per
proteggere i dispendiosi palazzi della politica, circondati dai lampeggianti e
dall’arroganza delle macchine blu, il tutto contorniato dal più vario e becero
turismo.
Siamo proprio un impero in decadenza di romana memoria,
o forse sono solo io che oggi mi sento ingrigito dal cielo nuvoloso e dai
nostri problemi burocratici.
Piazza di Spagna
Fontana di Trevi
Il Pantheon
La cupola e l'interno del Pantheon
Piazza Navona
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