Seconda giornata intensamente vissuta a Torino:
bella città, non c’è che dire. Tuttavia più godo delle bellezze monumentali
lasciateci in eredità dalla storia e dai regnanti, più rifletto sul senso dell’esistenza
dei re e delle regine. E’ curioso pensare che, venendo tutti noi dai nostri
progenitori uomini scimmia, ci sia qualcuno che si arrivato a darsi il titolo
di re o imperatore. Partendo da cosa? Le vicende umane di guerre e
prevaricazioni, hanno portato molti a perire e pochi altri ad arricchire a
dismisura, riconoscendosi o facendosi riconoscere, da Dio (a detta loro) e
dagli (stupidi) altri uomini, qualità e
caratteristiche superiori tali da attribuirsi onori, glorie e ricchezze più o
meno meritate, conquistate, o sottratte ad altri. I Savoia sono stati una
dinastia longeva, nemmeno di origini italiche tra l’altro: prima nobili, duchi,
conti e quant’altro, con abili manovre,
diplomatiche, politiche e militari, sono arrivati ad essere re. Il bello è che
raggiunto tale status, i regnanti ovviamente se lo tengono per più secoli
possibile, fino a quando qualcuno gli taglia la testa, o finchè qualcuno si
stufa dei loro privilegi ed errori e li costringe ad andarsene a quel paese,
solitamente fuori dal proprio per non nuocere ulteriormente. Eppure qualcuno
ama e difende la monarchia, anche oggigiorno. E’ come se il popolo avesse
bisogno di proiettare i propri desideri di grandezza, ricchezza e potere
idealizzati su una o più figure esterne che diventano dei simulacri idolatrati.
Ma non c’è già Dio, (e non può bastare?), a fare questa funzione? No, c’è
bisogno di qualcun altro di più terreno (in carne ed ossa per intenderci) per
far pensare al popolo osannante e plaudente che ognuno di noi in fondo potrebbe
essere un re o una regina. Come siamo messi male… Più godo della visione di
regge e palazzi nobiliari, più non amo re e nobili di cui per quanto mi
riguarda il mondo potrebbe, giovandone, farne volentieri a meno.
Le enormi ricchezze accumulate che permisero la
costruzione e il mantenimento di regge immense, sontuosi palazzi, carrozze
dorate, abiti sfarzosi, corti dai costi inimmaginabili, per quanto ne so sono
state in piedi con un prezzo di oppressione, di sangue, di sfruttamento, di
schiavitù di generazioni e generazioni di sudditi. Popoli più o meno in grado
di ribellarsi e sbarazzarsi di questo assurdo sistema, un divario immenso di
condizioni di vita tra esseri umani figli delle stesse scimmie più o meno
evolute in questi pochi milioni di anni, da quando l’umanità sta abitando il
pianeta.
Riflessioni a parte, oggi mi sono esplorato con
gusto il borgo e la Rocca Medievale, la Villa della Regina, la Palazzina di
Caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria (con annesse ottime mostre “Alta Moda
e Grande Teatro” e “Gli Este”), i giardini e le scuderie con le carrozze reali
e la Barca Sublime, e un dorato Bucintoro di veneziana origine che i re sabaudi
fecero giungere dalla Repubblica di San Marco per ostentare una volta di più la
loro potenza.
La Card acquistata per 30 euro è stata super
ripagata: solo l’entrata della Reggia di Venaria (giardini e mostre annesse) valeva
ben 26 euro, e tutti gli altri luighi visitati hanno costi d’ingresso che
variano da 7 a 12 euro.
Serata nel Quadrilatero Romano e in Piazza Reale
per assaporare anche le atmosfere notturne illuminate.
La Rocca del Borgo Medievale
Il Borgo Medievale
La Sala da Pranzo nella Rocca
La Villa della Regina
La Palazzina di caccia a Stupidigi
Gli interni della Palazzina di Caccia a Stupidigi
La Reggia di Venaria
La Reggia di Venaria
Piazza Reale e Il Palazzo Reale
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