Anche
Lonely Planet dedica uno spazio a sé a questo villaggio di pescatori
dall’atmosfera suggestiva e particolare:
“La
popolazione del piccolo villaggio di pescatori di Nyksund era già in calo
quando, negli anni ’60, chiusero la panetteria e l’ufficio postale, cuore di
ogni comunità. Così, nel 1975, dopo che una tempesta distrusse buona parte
della cittadina, quasi tutti gli abitanti rimasti decisero di andarsene. Quando
anche l’ultimo residente, il fabbro del villaggio, fece i bagagli, nel
villaggio calò il silenzio, e pecore e vandali presero il sopravvento.
Per
molte comunità rurali europee una situazione come questa rappresenta spesso la
fine, mentre per Nyksund non fu che l’inizio di un’incredibile ripresa. Nel
corso dei decenni, infatti, la vita è tornata lentamente a scorrere in questo
paesino remoto e incantevole, rinato a nuova vita come colonia di artisti. I
vecchi edifici in rovina e le strutture commerciali sono stati fedelmente
restaurati e oggi Nyksund può contare su una popolazione estiva di una
sessantina di persone e su una mezza dozzina di coraggiosi che affronta anche i
suoi rigidi inverni”.
Ed in realtà il fascino di questo ex villaggio
di pescatori, e ora di artisti, è indubbio. Con la sua solitaria desolazione, il
suono del vento e dei gabbiani che, come quasi sempre da queste parti, sono gli
abitanti più vistosi e chiassosi.
In arrivo a Niksund, Langøya, Isole Vesterålen
Il porticciolo di Nyksund ormai privo di pescherecci
Pontili e affascinanti case di legno
Uno dei pochi negozietti del villaggio
Nyksund non è proprio affollato né preso d'assalto dal turismo:
questo è parte del suo fascino
Il giorno seguente la luce del sole ne ha illuminato i colori
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