Un venerdì di libertà (che è il nostro sabato della tradizione locale) mi ha riportato al Museo di Arte Islamica per la
seconda volta (e in attesa della sua apertura stranamente all’una e mezza, un
giretto tra le belle barche di legno è stato piacevole). Oltre alle mostre
permanenti ci sono sempre nuove mostre temporanee e questa volta la più
interessante, dal titolo “Imperial Threads. Motifs And Artisans from Turkey,
Iran and India”, era imperniata sui colori e le trame dei tappeti di quelle aree. Interessante
il gioco di specchi all’entrata con il continuo cambio di trame di colore (di cui potete vedere la foto qui sotto e un
breve video nel link). Non meno interessante una mostra sulle armi, scimitarre a
artistici archibugi, forgiati nel passato nella vastissima area dell’impero
arabo.
Di seguito, attraversando l’animato
mercatino del fine settimana, un salto al Centro Culturale Islamico (dove un
imàm a quanto pare dal nutrito seguito) arringava in inglese molte centinaia di
persone.
Apro una parentesi: molti conoscono la
mia scarsa simpatia verso le religioni organizzate e tutto quello che
rappresentano, tuttavia sono sempre più convinto che noi siamo spesso solo
scioccamente relativi a noi stessi, stupidamente presuntuosi e spesso
inconsciamente ipocriti sul tema delle differenze culturali. Critichiamo molti
aspetti dell’Islam, e ci pare anche giustamente sotto qualche punto di vista
(ad esempio la condizione della donna), ed altrettanto ci capita di pensare che
la cultura occidentale abbia molto da insegnare a loro anche in altri campi. Penso
però che, se fossimo meno ciechi in questo confronto culturale, potremmo
comprendere che non è poi così vero e anche noi saremmo in grado di imparare qualcosa
da loro e dalle altre diverse culture del Pianeta, verso alcune delle quali ci
accorgeremmo magari di essere anche inferiori sotto molti aspetti. Un confronto
e un dialogo aperti quindi, evitando i sensi di superiorità e i giudizi morali
troppo facili e scontati.
Chiusa la parentesi filosofica, ho
trascorso del tempo, sorseggiando i miei succhi preferiti del momento (papaya e
poi menta-limone), con Juan, uno spagnolo diretto nelle Filippine, che mi ha
illuminato su ciò che sta succedendo in Catalogna.
Poi ho raggiunto The Torch di Doha, la
torcia costruita a fini “olimpici” nel quartiere degli impianti sportivi il cui
livello qualitativo fa nascere invidia al mondo intero. E' una torre di oltre 50
piani, punteggiata di luci, sulla quale vale la pena di salire per godere del
paesaggio circostante sorseggiando qualcosa nel bar-ristorante, dalle atmosfere azzurre "avatariane", situato al 52 piano.
Per finire la giornata, due passi e un
boccone al Villaggio, il surreale, enorme centro commerciale che è stato
costruito nello stile di Venezia.
Ovviamente, non mancano i canali e le
gondole.
Tutto finto, un po’ artificioso e
molto artificiale ma di grande impatto visivo.
Notte, qui sono ormai le tre di notte, faccio sempre tardissimo e
sono sempre in debito di sonno! J
“Imperial Threads.
Motifs And Artisans from Turkey, Iran and India”
Un gioco di specchi con variazioni di trame e di colori
v. Minivideo:
La giornata è iniziata con questa vista dallo ShangriLa Hotel
Il Museo dell'Arte Islamica
Gli equipaggi delle barche aspettano che qualcuno li assoldi
Un imàm predica (in inglese) ad una moltitudine di persone
nel Centro Culturale Islamico
Il Centro Culturale Islamico visto dal Souq Waqifi
Museo dell'Arte Islamica
L'ingresso della Mostra Temporanea “Imperial Threads.
Motifs And Artisans from Turkey,
Iran and India”
Un gioco di specchi con variazioni di trame e di colori
(quello che sta fotografando è il riflesso del sottoscritto nei vari
specchi di cui questa installazione è formata)
v. Minivideo:
Un contesto in cui mi piaceva esserci...
Museo di Arte Islamica
Uno dei molti affascinanti libri del Corano presenti nel Museo
Il mercatino del fine settimana nei giardini del Museo
Il Museo alla luce del tramonto
The Torch, Doha, sta iniziando ad accendersi poco prima del tramonto
Ed eccola completamente illuminata
Una moschea moderna nei pressi della Torcia di Doha
Uno dei molti grandiosi e moderni impianti sportivi
presenti nell'area "olimpica"
Ai piedi della Torcia che è un Hotel di lusso
con ristoranti e bar panoramici
Un cocktail al 52° piano vale la pena di berlo!
Non siamo ad Avatar, ma nella Torcia di Doha
Villaggio, la Venezia del Qatar (insieme al Qanaqa Quartier)
La parte più monumentale, quella VIP, è dove ci sono
i negozi delle marche di alta moda
Anche in Qatar la gente affolla i centri commerciali a qualsiasi ora.
Il clima caldo fa vivere più gli spazi interni coindizionati (almeno per buona parte del giorno e anche dell'anno), che quelli esterni all'aperto.
Cliccate sulle foto per ingrandirle ed apprezzarle
maggiormente.
Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto
specificando il motivo “fotografico”.
Grazie.
Altri link dell’autore:
Il canale in You Tube dove trovare tutti i
minivideo di Gentleman Gipsy:
La pittura:
Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia
del mondo come lo vedo io:
I libri pubblicati:
Nessun commento:
Posta un commento