A distanza di una settimana, con un
minimo di allenamento in più, ho affrontato, sia pure con qualche incognita, il
fiume Adda. Lasciando l’auto (l’abbinamento camper e moto all’inizio e alla
fine del percorso lo sperimenterò in futuro) a Olginate, in questa quarta
uscita ho battezzato il kayak per la prima volta in un fiume che mi ha
riservato anche due brevi tratti di leggere rapide non previste…
Confidando in
una leggera corrente verso valle (che è stata molto scarsa lungo quasi tutto il
percorso), mi sono ritrovato invece un vento contrario che ha richiesto quasi
una costante remata per circa tre ore. Mi sono fermato a Brivio per uno stop e
passando per Imbersago (famosa per il traghetto di Leonardo spinto dalla
corrente), ho raggiunto Paderno d’Adda e il pontile dove sono sbarcato a
qualche centinaio di metri dalla diga.
La giornata abbastanza soleggiata, ma anche parzialmente nuvolosa e
con frequenti foschie, non ha ottimizzato i risultati fotografici.
La riflessione principale: non ho
incontrato anima viva sul fiume (intendo canoisti o persone in kayak) e mi
chiedo perché da queste parti (che poi sono le mie J) non ci sia un minimo di usanza a godersi il fiume in questo modo.
In compenso una moltitudine di persone
a piedi o in bicicletta lungo la strada sterrata che costeggia il fiume per
tutto il percorso. Come sempre alcuni rappresentanti di entrambe le categorie sono stati a volte litigiosi per i diritti di precedenza… J
Una volta sbarcato, le solite procedure
di asciugatura e ripiegamento del kayak,
più una faticosa camminata in salita (circa
15 minuti con oltre 30 chili sulle spalle) fino al ristorante Toscano, dove mi
hanno permesso di lasciare il grande zaino in attesa di essere recuperato.
Quindi avventura in autostop per
ritornare a Olginate e recuperare l’auto: avventura, come sempre, vera e
propria, in quanto da queste parti (che poi sono le mie J), oltre a non andare in
kayak, generalmente non hanno nemmeno l’usanza - hanno il terrore! J - di dare un passaggio a qualcuno.
Dopo mezz'ora di cammino, una gentile ragazza in compagnia del
figlio mi ha visto interloquire con i carabinieri (ai quali avevo chiesto un
passaggio ricevendo come risposta “Non siamo mica un Taxi…” J ), e con il suo buon cuore mi ha
portato fino a Olginate. Le persone belle esistono ovunque, non sono moltissime, ma esistono…! J
Lunga giornata, anche impegnativa e
faticosa, per trascorrere tre bellissime ore sul fiume Adda, immerso nella sua
natura e circondato da cigni, anatre, folaghe, cormorani, e moltissimi altri
uccelli acquatici.
Da rifare.
Partenza da Olginate
Partiamo per un piccola impresa personale!
I paesaggi dell'Adda
In vista di Brivio
Un sosta tecnica a Brivio: la pipì ogni tanto bisogna pur farla...! :-)
Si riparte da Brivio
Brivio, castello e ponte
Una bella cascina sul fiume
Imbersago e il traghetto di Leonardo da Vinci:
energia pulita, usando la forza della corrente del fiume
e dei cavi tesi tra le due sponde.
Un altro stop tecnico...con alle spalle l'unica imbarcazione
(turistica) che ho visto su tutto il percorso
In vista della diga di Paderno d'Adda
Il pontile di attracco a qualche centinaio di metri dalla diga
Il kayak Framura asciugato e impacchettato
nel grosso e pesante zainone
La diga di Paderno d'Adda
Il Ponte di Paderno d'Adda
Cliccate sulle foto per ingrandirle ed apprezzarle
maggiormente.
Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto
specificando il motivo “fotografico”.
Grazie.
Altri link dell’autore:
Il canale in You Tube dove trovare tutti i
minivideo di Gentleman Gipsy:
La pittura:
Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia
del mondo come lo vedo io:
I libri pubblicati:
Nessun commento:
Posta un commento