Siamo agli sgoccioli dopo un mese tra Doha (Qatar), Abu Dhabi e Dubai (Emirati Arabi Uniti). Ultimo fine
settimana di esplorazioni e domani ultimo giorno di lavoro ad Abu Dhabi. Lunedì si rientra in Italia.
Il post di oggi non è solo per
mostrarvi alcune foto dell’area finanziaria dove sorgono grattacieli di una
certa lineare architettura, e dove ho curiosato nel Rosewood Hotel e nel vicino
e lussuoso Galleria Mall.
Il post di oggi è per condividere una
riflessione su questi luoghi in generale. Diciamolo chiaramente: questi sono
angoli sabbiosi e desertici del Pianeta, infuocati dal sole per almeno tre
quarti dell’anno (qui si vive refrigerati da ghiacciata aria condizionata
ovunque), con il vento che alza la polvere del deserto mescolandola all’umidità
dell’evaporazione del mare, ingrigendo spesso un cielo che sarebbe sempre azzurro e
sgombro di nuvole ma in realtà non è quasi mai di un azzurro limpido (almeno in
questa calda stagione). Qui, dove sono sorte e prolificano ricchissime, avveneristiche
città ultramoderne e tecnologiche, se non ci fossero giacimenti inimmaginabili
di petrolio e di gas naturale, probabilmente si rifiuterebbero di viverci anche
i cammelli. J
In questa comunità umana di qualche
milione di persone (pare che il 90 per cento siano stranieri provenienti da
vari Paesi Europei, in special modo Inghilterra, un po’ di americani, con
massiccio afflusso – per la manodopera a basso costo - da India, Pakistan,
Filippine, Egitto e diversi altri Paesi africani, inesistente invece l’immigrazione
dall’America Latina) convivono molteplici culture, religioni, modi di vivere e
di vestire, apparentemente e bellamente in tranquilla tolleranza (ognuno si fa
i cavoli propri) gli uni con gli altri, succhiando dalla tetta del nero petrolio
il quale dona a tutti (in proporzioni diverse) la ricchezza e retribuzioni più
o meno allettanti.
Da tenere presente che qui le regole
sociali e civili, nonché religiose, son ben chiare e rigide, e non si scherza.
La libertà di espressione, di stampa e di critica, la possibilità di
cambiamento ai vertici della politica, sono cose che qui si devono dimenticare.
Ovunque tutto intorno campeggiano le
effigi e i volti degli sceicchi presenti e del passato, il cui culto della
personalità non è certo scoraggiato e l'autorità (semi divina) non viene
mai messa in discussione.
Il tutto avvolto in questo calderone
ribollente che è il Medio Oriente con i suoi contrasti interni e
internazionali, un campo di gioco per interessi americani e inglesi, ma non
solo. I politici e i regnanti del Regno Unito, di Francia e America, negli
ultimi decenni sono spesso venuti in visita ufficiale da queste parti. L’Italia
forse ha altri partner per le sue servili necessità petrolifere: qui ho visto
solo foto di Pavarotti e di Bocelli, in nostra rappresentanza. J
E per concludere: la benzina costa
solo 50 centesimi di euro al litro, i taxi sono ovunque, comodi ed economici
(fai mezz’ora di strada e non spendi più di 10 euro), ma tutto il resto costa
parecchio di più che da noi (forse tranne l’elettronica e tutta la tecnologia
più moderna digitale).
Tre palline di gelato Haagen Dazs, di
cui sono goloso, arrivano ahimè a costare fino a 8/9 euro! J
Galleria Mall area
Galleria Mall
Rosewood Hotel
Cliccate sulle foto per ingrandirle ed apprezzarle
maggiormente.
Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto
specificando il motivo “fotografico”.
Grazie.
Altri link dell’autore:
Il canale in You Tube dove trovare tutti i
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La pittura:
Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia
del mondo come lo vedo io:
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