Quando vedrete la Giant’s Causeway,
scrive Lonely Planet, non faticherete a capire per quale motivo gli antichi
abitanti della zona non la consideravano un fenomeno naturale.
L’area può diventare molto affollata
perciò, se possibile, questo meraviglioso, sfruttatissimo e costoso capolavoro
geologico sarebbe da visitare fuori stagione.
Si, proprio così, per coglierne meglio
la magica atmosfera e riuscire magari a fare una foto senza trovarcisi dentro
(nella foto) decine o centinaia di persone che, scendendo dai loro enormi
autobus in massa, invadono questo magico luogo.
Questa spettacolare formazione
rocciosa, patrimonio dell’Umanità per l’Unesco, è una vasta distesa di colonne
esagonali in pietra, fitte e regolari che sembrano, come narra la leggenda,
davvero l’opera di un gigante.
Secondo questa leggenda un gigante
irlandese costruì una passerella per attraversare il mare e andare a combattere
contro un gigante scozzese. Quest’ultimo costrinse il primo a battere in
ritirata, inseguendolo fin sulla passerella, che però lo spaventò a tal punto
da farlo ritornare sui suoi passi e
distruggere quell’insicuro collegamento. Tutto ciò che resta dell’antica
struttura sono le estremità: la Giant’s Causeway in Irlanda e l’Isola di Staffa
in Scozia (che presenta formazioni rocciose molto simili).
Ovviamente gli scienziati hanno invece
stabilito che queste singolari rocce si sono formate 60 milioni di anni fa,
quando uno spesso strato di lava basaltica incandescente si riversò lungo la
vallata attraverso fessure calcaree già esistenti. Durante il processo di raffreddamento e di
solidificazione della colata la massa lavica si contrasse fino a creare un’ampia
rete di fratture esagonali sulle superfici che si stavano raffreddando. Man
mano che la solidificazione procedeva verso il centro della colata, le fratture
si estesero dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto, fino a quando la
massa non fu completamente solida. In seguito il processo di erosione incise
più in profondità lo strato di lava, facendo spaccare il basalto lungo le linee
di frattura provocate dalla contrazione e creando in questo modo le colonne
esagonali.
Io non ci ho capito molto, non so voi!
J
La giornata è proseguita lungo la
costa fino a Carrick-a-Rede Rope Bridge, un famoso ponte di corde lungo 20
metri e largo 1 che oscilla a 30 m di altezza sul braccio di mare disseminato
di scogli che separa la scogliera da un’isoletta.
Naturalmente si paga: essendo
diventata una meta fissa dei viaggi organizzati è un luogo così frequentato che
hanno introdotto un biglietto valido un’ora per visitare il ponte. In alta stagione se non prenotate rischiate persino
di non trovare il biglietto.
Lasciate perdere, certa cose diventano
alla lunga solo trappole per turisti mitomani.
Più persone che colonne di basalto?
Il posto è bellissimo ma forse dovrebbero costruire un itinerario
da seguire con passerelle e lasciare libera agli occhi e dalla
persone una buona parte dell'area. Ma forse così ci
starebbe meno gente e incasserebbero di meno?
Il sentiero che porta al ponte di corde
Eccolo, tutto qui
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maggiormente.
Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto
specificando il motivo “fotografico”.
Grazie.
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