Her Majesty's Yacht Britannia è
stato il panfilo della Famiglia Reale Britannica ed è ormeggiata
in modo permanente all'Ocean Terminal di Leith a Edimburgo. La nave fu
varata nel 1953 ed entrò in servizio nel gennaio del 1954. Dal punto
di vista tecnico, era caratterizzata dalla presenza di tre alberi e fu
progettata per essere facilmente convertita in tempo di guerra in nave
ospedale.
Il Britannia è stato ampiamente
utilizzato per il trasporto non solo dei membri della Famiglia Reale, ma anche
di importanti personalità straniere. Il panfilo reale fu utilizzato
anche da Carlo e Diana per il loro viaggio di nozze
nel 1981. Inoltre venne usato anche nel 1986 in occasione
della guerra civile in Aden, per l'evacuazione di circa 1.000 rifugiati.
Nel 1997, il governo conservatore
di John Major promise di costruire un successore al Britannia se
fosse stato rieletto. Tuttavia, questo non avvenne: il 1º maggio 1997, la
vittoria alle elezioni arrise al Partito Laburista che decise di ritirare
dal servizio la nave, che non sarebbe stata sostituita: tale scelta fu dettata
da ragioni di ordine economico.
La sua ultima missione fu quella di
portare via dalla città di Hong Kong l'ultimo governatore della
stessa ed il Principe di Galles, dopo che l'ormai ex colonia fu restituita
alla Cina il 1º luglio 1997. Il Britannia fu radiato l'11
dicembre dello stesso anno, dopo oltre 40 anni di servizio.
Nel corso della sua vita operativa,
percorse 1.087.623 miglia, pari a 2.014.278 chilometri. Oggi fa parte
della National Historic Fleet ed è conservato come nave museo presso
l'Ocean Terminal a Leith.
Una curiosità che riguarda noi
italiani: il 2 giugno 1992, a bordo della nave si tenne un convegno
sulle privatizzazioni italiane, a cui presero parte importanti manager ed
economisti. Questo evento ha dato luogo a una delle più diffuse teorie del
complotto sulla caduta della Prima Repubblica italiana. L'incontro
avvenne in acque italiane. La nave attraccò al porto di Civitavecchia facendo
poi rotta lungo la costa dell'Argentario. Alla riunione parteciparono, oltre ad
alcuni banchieri inglesi, anche un gruppo di manager ed economisti italiani: Herman
van der Wyck (Presidente Banca Warburg), Lorenzo Pallesi (Presidente INA
Assitalia), Jeremy Seddon (Direttore Esecutivo Barclays de Zoete Wedd), Innocenzo
Cipolletta (Direttore Generale di Confindustria), Giovanni Bazoli (Presidente Banco
Antonveneto), Gabriele Cagliari (Presidente ENI). Fece anche un breve
saluto scendendo prima che la nave salpasse il Direttore Generale del Ministero
del Tesoro Mario Draghi.
Una determinazione effettivamente
addebitata a quell'incontro, da parte di un testimone di quegli anni, emerge
dalla seguente ricostruzione di Fulvio Coltorti, stretto collaboratore di Enrico
Cuccia come capo dell’Ufficio studi, in un colloquio che appare sulla
rivista Nuova Antologia per i 70 anni di Mediobanca: il
grande smacco per l’istituto milanese era stato di essere escluso dal business delle privatizzazioni,
nel convegno del giugno 1992 sullo yacht Britannia. Fu quello «un poderoso
aiuto di Stato» alle banche d’affari straniere, protesta Coltorti, organizzato
da Mario Draghi allora direttore generale del Tesoro. Anche
altre fonti (ad esempio, Nino Galloni) hanno in passato addebitato a
quell'incontro quella che sarebbe stata la pianificazione della svendita dell'industria italiana.
(fonte Wikipedia).
E’ la prima volta che sento parlare di
questa vicenda: sarà corrispondente alla realtà?
Di certo sul Britannia hanno messo
piede per decenni personalità politiche (e non solo) di enorme rilevanza,
durante i numerosi viaggi che questa storica nave ha effettuato in tutto il
mondo.
Io ricordo che ebbi modo di
incrociarla molti anni orsono nelle acque dell’Arcipelago della Maddalena in
Sardegna, mentre ero a bordo di un piccolo gommone che avevo noleggiato.
A volte la Storia ti passa accanto.
La Regina Elisabetta scende dal Britannia in Sudafrica
per incontrare Nelson Mandela
La camera della Regina Elisabetta,
di elegante sobrietà come ogni dettaglio sul Britannia
La camera del Principe Filippo
La camera occupata da Carlo e Diana durante il loro viaggio di nozze
Sale e saloni da banchetto familiare o ufficiale che sia
Salotti e salottini da ricevimento
Il pianoforte su cui suonava Diana
Cabine dell'equipaggio
Non poteva mancare la musica
Cabina e sala infermieristica che si trasformò
in vari casi in sala chirurgica
La lavanderia era attrezzata con robusti
macchinari che lavoravano giorno e notte
L'affascinante sala macchine
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