Sono diventato un “tombarolo”, nel senso non che vado a depredare le tombe, ma che mi piace rendere omaggio a personaggi dei quali ho apprezzato le opere, i film, la musica, ne ho letto i libri, ammirato i dipinti e le sculture oppure perché sono stato interessato in qualche modo alle loro vite. Per non fare torto agli illustri che non sono sepolti al cimitero di Père-Lachaise, visitato negli ultimi giorni, oggi sono andato anche al Cimitero di Montparnasse. Quello che mi colpisce di quasi tutti questi personaggi illustri è hanno una tomba molto semplice, spesso persino trascurata. La foto del cimitero dall’alto è stata scattata dalla Tour de Montparnasse. Tra gli altri: Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir, Marguerite Duras, Brancusi, Susan Sontag, Emil Cioran, Samuel Beckett, Baudelaire, Guy de Maupassant, Alfred Dreyfus, Maria Montez, Edgar Quinet, Simon Petlura, Serge Gainsbourg, Jacques Chirac, Julio Cortazar, Alexandre Alekhine, Serge Reggiani, Joëlle Ursull, Man Ray, Porfirio Diaz. Non ho trovato invece le tombe di Juliette Gréco ed Eric Rohmer.
The Wanderer (1885)

Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.
Nessun commento:
Posta un commento