Per finire la giornata, e anche il mio soggiorno a Parigi, ho scelto tra la tomba di Napoleone e la tomba di Rin Tin Tin (a favore di quest’ultima). Chi ha più o meno la mia età e guardava la TV dei Ragazzi se lo ricorderà sicuramente! Rin tin tin, chiamato anche Rinty, è stato il celebre cane da pastore tedesco protagonista di numerosi film realizzati negli Stati Uniti fra gli anni venti e trenta. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1932, il nome fu dato a diversi cani della stessa razza, impiegati in analoghe produzioni cinematografiche, radiofoniche e televisive.
L'immensa redditività dei suoi film ha contribuito al successo della casa di produzione Warner Bros. Nella cultura cinematografica del XX secolo, occupa un posto di rilievo, analogo a quello della celebre cagnolina Lassie. La sua storia è questa: Rinty venne trovato da un soldato statunitense, Lee Duncan, in un canile bombardato in Lorena, poco prima della fine della prima guerra mondiale. Era l'unico esemplare sopravvissuto insieme alla sorella (chiamata poi Nanette) di una cucciolata. Tornato Duncan a Los Angeles con i due cani, Nanette venne adottata da dei suoi conoscenti, mentre Rin Tin Tin venne addestrato dallo stesso Lee a saltare ed esibirsi in diversi giochi e fu casualmente notato da un produttore cinematografico che lo fece divenire un attore in diversi film, a partire dal 1923.
Anche i suoi discendenti continuarono ad essere addestrati e a lavorare nel cinema. Il quarto cane della serie a portare questo nome, appunto Rin Tin Tin IV, nato nel 1949, avrebbe dovuto prendere parte alla nota serie televisiva degli anni cinquanta, Le avventure di Rin Tin Tin, ma il provino andò male e venne sostituito da vari cani, principalmente uno, Flame Jr., chiamato JR, facendo però credere al pubblico che fossero tutti sempre Rin Tin Tin IV; il cane è ora sepolto qui ad Asnières, sobborgo di Parigi, in un giardino lungo la Senna, trasformato nel 1999 in un cimitero per cani e altri animali.
Osservando questo cimitero non si può non pensare che gli esseri umani antropomorfizzano proprio tutto tutto, a partire dagli Dei fino alla natura degli animali di compagnia e dei sentimenti che si provano per essi e che loro provano per noi. Come specie animale siamo ovviamente relativi a noi stessi nella comprensione e nell’approccio a qualsiasi cosa che non appartenga al nostro mondo.
Un’altra cosa ho notato: sulle tombe degli animali c’è un’esternazione palese dei sentimenti provati verso i propri animali domestici, elemento che non ho ritrovato nello stesso grado sulle tombe degli umani più o meno illustri che ho visto in questi giorni a Parigi.
Nonostante la mia visione leggermente critica sui termini utilizzati da chi prova “amore” per gli animali essendone ricambiato, vi dico che oggi probabilmente alla tomba di Napoleone ci saranno andate centinaia di persone paganti il costo di 14€ per l’entrata, mentre al cimitero degli animali, costo l’ingresso 3,50 €, c’ero solo io! 😊
Un’altra riflessione era quella sul campionario umano che si incontra sui mezzi pubblici e in giro per le strade a Parigi, come del resto in qualsiasi metropoli. Un buon numero di persone “strane”, una buona percentuale apparentemente persino “fuori di testa”: questo è il prodotto delle metropoli dove la vita non è realmente salutare per gli esseri umani. Per questo motivo ho fatto e farò tutto quello che mi è possibile nella vita che mi rimane per non dover mai vivere in una metropoli troppo a lungo. Già Bergamo è fin troppo per me! 😊😂
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