19 settembre 2023

Vilnius, la capitale della Lituania

    Vilnius è la capitale della Lituania con un centro storico barocco tra i più estesi e meglio conservati d'Europa, dichiarato patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. 

  Dopo una lunga e travagliata storia alle spalle, nel giugno del 1940 la Lituania fu occupata dall'Unione Sovietica e tra i 35.000 ed i 40.000 abitanti della città furono arrestati dall'NKVD ed inviati nei gulag. 

   Nel giugno 1941, la città fu conquistata dai tedeschi. Nella città vecchia, vennero creati due ghetti per la numerosa popolazione ebraica, che prima della guerra contava oltre 60 000 persone. Nel complesso, circa il 95% della locale popolazione ebraica fu assassinata. Tra le vittime ci furono anche circa 30 000 polacchi: prigionieri di guerra, intellettuali e membri della resistenza polacca. Il 13 luglio 1944, l'Armata Rossa raggiunse e occupò, dopo una aspra battaglia con la guarnigione tedesca, Vilnius, che fu subito annessa all'Unione Sovietica. 

    Dopo la caduta del muro di Berlino, nel marzo 1990 il Soviet supremo della RSS Lituana proclamò l'indipendenza dall'URSS, restaurando la Repubblica di Lituania. Il governo sovietico, il 9 gennaio 1991, inviò truppe ed il 13 gennaio successivo, durante l'attacco dell'Armata Rossa all'edificio della radiotelevisione lituana, vennero uccise quattordici persone e più di 700 rimasero gravemente ferite. 

    Solo nell'agosto del 1991 l'Unione Sovietica riconobbe l'indipendenza della Lituania. Da allora Vilnius ha sempre più preso i caratteri di una città dell'Europa occidentale.
































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