The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

24 dicembre 2021

La notte di Natale: una riflessione sulla sicurezza in questo Paese e in Italia

Serata della notte di Natale con una pizza volante e due passi nella folla del Souq Waqif, tra musica, locali e ristoranti affollati: molti senza mascherina a dispetto della variante Omicron che anche qui fa salire le statistiche dei contagi.

Questa sera riflettevo sulla sicurezza in generale perché il Qatar è uno dei paesi più sicuri del mondo. Da quali fattori dipende questo risultato? Sicuramente più di uno. Ce ne sono tre che per me sono fondamentali: il primo è una cultura di rispetto e di disciplina che viene trasmessa e insegnata a tutti fin da bambini. Questo aspetto tocca essenzialmente le persone nate e cresciute qui, e quelle appartenenti alle fasce medie e alte della popolazione, oltre che all’élite (stra)ricca e dominante.

Gli altri due fattori sono: leggi e punizioni severe per chi trasgredisce e un imponente apparato di sicurezza formato da migliaia e migliaia di addetti alle forze di polizia, dell’esercito, dell’ordine in generale e della sicurezza privata e pubblica, che sono presenti in maniera massiccia e capillare in ogni angolo della città e del Paese, persino nelle zone desertiche. Questi ultimi due aspetti forse non sarebbero necessari per un popolo educato e rispettoso, ma potrebbero diventare più influenti sulla stragrande maggioranza delle persone che vivono qui. Tenete conto che l’èlite ricca e dominante è formata da circa 300.000 persone su una popolazione totale che ormai si aggira intorno ai 3 milioni di persone.

La maggioranza della popolazione è quindi formata da moltissime etnie che formano le classi medie, europei, americani e occidentali in generale, e dalle classi operaie che provengono essenzialmente dai paesi africani e asiatici più poveri. Molto probabilmente la severità delle leggi e delle pene e l’apparato di sicurezza sono sufficienti per ottenere il rispetto delle leggi e del prossimo anche da parte di coloro che sono nati e cresciuti in altri angoli del mondo dove questa autodisciplina forse non è così forte e presente come qui.

Quello che mi chiedo è: questi tre elementi, cultura, leggi e punizioni, e apparato di sicurezza, noi li abbiamo in Italia?

Perché non mi sembra che possiamo dire che l’Italia è un paese altrettanto sicuro, e negli ultimi decenni pare pure in peggioramento da questo punto di vista.

E perché noi non riusciamo ad avere questi tre elementi?

Bella domanda vero? 





Souq Waqif, Doha, Qatar








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