Ultimi giorni al fresco, non in senso di
prigionia in una cella, ma perché, quando da Valbondione scenderemo in città
per l’inizio del nuovo lavoro, ci aspettano temperature percepite previste fino
a 35 gradi.
Intanto, camminando per tre ore al giorno,
recuperiamo l’allenamento perduto che non ci permette ancora di avventurarci
per i sentieri che portano in alto, verso i rifugi, i laghetti e i paesaggi
alpini.
Le piste ciclabili ormai sono dappertutto e in
questo caso una piccola striscia di asfalto ha sostituito la più naturale e
gradevole traccia di un sentiero.
Il Campo Tende si è popolato di alcuni ospiti in
più, a scapito di una maggiore tranquillità, specie quando si aggiungono
esponenti non tra i più evoluti della mia gente bergamasca… J
Homo
sapiens dove sei?
Una sottile striscia di asfalto nero in mezzo ai
prati:
la pista ciclabile che scende da Valbondione
Il fiume Serio, poco più di un torrente da queste
parti
Accoglienza in un ristorante dopo una bella
camminata
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