The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

27 agosto 2018

Auto, “fuoristrada”, riparo dal vento, “tenda” riscaldata, stanza musicale e modella fotografica: la fedele Kia Picanto

Come per l’anno scorso in Norvegia, avendo a disposizione tre settimane, ho scelto di volare in Islanda, “tradire” il Wanderer e noleggiare un’auto sul posto, per non sprecare giorni e giorni in camper nel percorso di andata e ritorno dalle mie lontane mete nordiche.
La precisa scelta di non prenotare alcuna sistemazione alberghiera per godere della totale libertà di itinerari e spostamenti, nonché il risparmio che ne deriva, mi ha fatto preferire anche questa volta la possibilità d’utilizzo della tenda ma soprattutto dell’auto per la mia logistica di riposo “notturno” per modo di dire, vista la luce estiva imperante nel grande nord.
Quest’anno, su 21 notti, ho dormito 4 volte in hotels, 1 volta in tenda e 16 notti in auto, trovando la Kia Picanto leggermente più comoda della Toyota Aygo utilizzata in Norvegia l’anno passato.
Ovviamente non pensiate che si dorma comodamente, ma con un po’ di esperienza si può dormire più che a sufficienza (4/5 ore per notte), con qualche necessità di recupero (a volte solo 15/20 minuti) durante il giorno alla prime avvisaglie di sonno mentre si guida.
Nella tenda si riposa relativamente più comodi, in quanto distesi, ma verso il mattino presto ci si sveglia comunque per una certa sensazione di freddo (temperature minime dai 7 ai 10 gradi), nonostante l’equipaggiamento e il mio ottimo sacco a pelo “Lupo Nero”.
In auto riesco a dormire più o meno lo stesso numero di ore e in più posso accendere il riscaldamento ogni qual volta mi fa piacere percepire il tepore e togliere un po’ di umidità.
Molti mi chiedono: pericoli nel dormire in auto? Considerate che io vengo da 8 anni di vita da fulltimer in camper, spesi per la gran parte in sosta libera: la mia percezione del rischio si è affinata e la soglia si è alquanto abbassata  rispetto alla media delle persone. La percezione del rischio della maggior parte delle persone è alquanto amplificata dall’ansia e dalla paura, oltre che dalla mancanza di esperienza diretta, ed è ben maggiore del rischio reale. Inoltre anni di esperienza on the road aiutano a capire e a scegliere con ottimo istinto i luoghi (in città o in mezzo alla natura) dove fermarsi e dormire.
Grazie dunque alla fedele Kia Picanto dalla buone qualità tecniche, ottimamente ammortizzata lunghi gli sterrati (e sono qualche migliaio di km in Islanda), e dai consumi alquanto contenuti. Con lei ho percorso 5.250 km in tre settimane, ringraziandola spesso anche per avermi fatto da modella in tutte queste foto, e per non essersi mai ribaltata e non essere mai uscita di strada, al contrario della jeep incontrata lungo il cammino. J (v. foto sottostante)



Questa auto è stata meno fortunata...






































Fuggendo dalla nebbia


























Cliccate sulle foto per ingrandirle ed apprezzarle maggiormente.
Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto specificando il motivo “fotografico”.
Grazie.



Altri link dell’autore:

Il canale in You Tube dove trovare tutti i minivideo di Gentleman Gipsy:

La pittura:

Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia del mondo come lo vedo io:

I libri pubblicati:

Nessun commento:

Posta un commento