Una seconda giornata penalizzata dall’assenza
del sole, guidando fino al Fiordo delle Armi, un tempo la famigerata dimora di
un temibile drago che proteggeva l’Islanda nord-orientale. Oggi non ci sono più
draghi e il luogo è piacevolmente sonnolento, oltre che famoso per i fiumi
ricchi di salmoni. Non ho incontrato molti turisti da queste parti, nemmeno a
Bustrarfell, una fattoria museo a cui dedicherò il seguente post.
Molti invece i cavalli, al seguito di
uno sparuto numero di persone e lungo una strada altamente panoramica.
Nel minuscolo villaggio di Borgarfjordur
mi sono imbattuto nella casa più “pelosa” del villaggio: Lindarbakki (1899), di
un bel rosso vivo, è quasi completamente avvolta da lunghi ciuffi di erba
verde, da cui spuntano soltanto alcune finestre e corna d’alce.
Ho dormito in un parcheggio vicino a
Hafnarholmi, un’isoletta presso un porticciolo che solitamente ospita una folta
colonia di pulcinella di mare (dalla metà di aprile fino alla metà di agosto),
ma al mio arrivo se n’erano già andate chissà dove.
Lindarbakki (1899)
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