The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

18 agosto 2018

I fiordi orientali da Borgarfjordur a Breiodalsvik

Dopo un paio di giorni di relativa nuvolosità e qualche pioggia, è tornato il sereno nella giornata che mi ha visto percorrere la buona parte dei fiordi orientali che, sia pure meno rinomati dei fiordi occidentali, regalano pregevoli paesaggi.
La panoramica strada da Borgarfjordur verso sud mi ha condotto a Seydisfjordur, la più bella cittadina dei fiordi orientali, formata da case di legno multicolori risalenti all’Ottocento e importate prefabbricate dalla Norvegia.
Seydisfjordur è anche la cittadina più interessante dal punto di vista storico oltre ad ospitare un’animata comunità bohémienne di artisti, musicisti, artigiani e studenti. Fondata come centro di scambi commerciali nel 1848, fece fortuna con “l’argento del mare”, ovvero l’aringa.
La regina delle fotografie per i turisti è la Blàa Kirkjan, la fotogenica Chiesa Blu, azzurra in realtà, che sorge sullo sfondo di uno spettacolare scenario montano.
Grandiosi anche i paesaggi che dal Seydisfjordur portano al Mjòifjordur, il Fiordo Stretto, fiancheggiato da spettacolari scogliere e da una serie di cascate. Dal fondo del fiordo si raggiunge un villaggio di poche anime e più avanti il faro di Dalatangi, il più antico dell’Islanda risalente al 1895 (accanto a quello “moderno” che risale al 1908 ed è tuttora in uso).
Tappa finale del giorno, per dormire un’ennesima notte in auto, la cittadina di Breiodalsvik.







In vista di Seydisfjordur


Seydisfjordur


L'azzurra chiesa di Seydisfjordur






Verso il Mjoifjordur


La bellezza del Mjoifjordur, il Fiordo Stretto




Un relitto al Mjoifjordur




Brekkuporp, Mjoifjordur






I fari di Datalangi


Il faro più antico dell'Islanda (1895)



Nanetti a Breiodalsvik




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