The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

6 settembre 2020

Ferrata Maurizio, Monte Alben: un’avventura con infortunio (non mio)

Ho raggiunto la bellissima Conca dell’Alben sabato pomeriggio ma avevo poche ore di luce a disposizione per percorrere la ferrata e rientrare al Wanderer. Quindi ho dormito là approfittando della bellezza del clima per fare qualche volo con il drone e scattare qualche foto e video (v. link sottostante).

La domenica, come previsto, la situazione meteo era peggiorata con nuvole già presenti sulla cima. Tuttavia sono partito.

La ferrata è stata sufficientemente impegnativa, ma non sono io quello che è stato soccorso in elicottero (nel caso vi sia giunta notizia di un incidente visto che già un amico mi ha chiamato per accertarsene).

Anzi, direi che io ho dovuto soccorrere colui che poi è stato soccorso.

La mattina, mentre mi preparavo, è arrivato un gruppo di cinque o sei uomini dai 55 ai 70 anni che mi sembravano un po’ troppo esaltati ed euforici. In realtà mi hanno fatto una pessima impressione e ho pensato subito che se andavano nella mia direzione me ne sarei stato volentieri alla larga da loro. 

Ad essere sincero, e per usare un eufemismo, ho pensato che erano una “manica di deficienti immaturi”. Li ho lasciati proseguire ma li ho ritrovati in fase di vestizione all’inizio della ferrata e anche lì non mi sono nemmeno avvicinato: li ho lasciati partire perché non volevo nessuno troppo vicino e davanti a me che muovesse sassi e rocce che potevano cadermi addosso durante l’arrampicata. Mi sono incamminato dopo un po’ ma durante il percorso li sentivo e ho capito che si erano già separati: i più allenati e più esperti avevano lasciato alle spalle i meno allenati e meno esperti. E già questo è un grave errore. 

Fatto sta che a breve mi sono trovato uno di loro in difficoltà proprio sulla parete dritta in verticale che potete vedere anche dalla linea nella fotografia qui sotto. È una parete che comporta la necessità di un minimo di allenamento e di tecnica e quest’uomo di non ce la faceva: le sue braccia e anche le sue gambe non erano sufficientemente preparate per il percorso. Inoltre faceva qualche errore tecnico aspettando troppo a trasportare i moschettoni da un punto all’altro, trovandosi in difficoltà nella posizione da mantenere. L’ho raggiunto per aiutarlo a sbloccare un moschettone che non riusciva più a muovere nella posizione in cui si era messo e poi abbiamo parlato un po’. Gli ho suggerito di fermarsi e di riposare, lui mi ha detto di proseguire in quanto stava rallentando il mio cammino ma viste le sue difficoltà gli ho detto che già i suoi “amici” lo avevano abbandonato, che non avevo fretta, e non sarei andato avanti finché lui non si sentiva meglio.

Dopo un po’ ha riprovato ma nel giro di pochi minuti in parete l’ho visto cadere ben due volte sotto i miei occhi: la prima volta senza troppi danni, la seconda è stata una brutta caduta che gli ha procurato una forte botta a livello della tibia. Per fortuna la caduta è stata bloccata dai moschettoni ma, credetemi, se quelli ti salvano la vita non ti impediscono di farti male seriamente quando cadi. La gamba gli si è subito gonfiata molto a causa dell’emorragia interna. A quel punto era sfinito e spaventato, non era più in grado di proseguire. I suoi amici non li sentivamo più nemmeno chiamandoli ad alta voce. Non potendo fare granché per aiutarlo ci siamo accordati che io avrei proseguito per avvisare i suoi amici in quanto lui aveva già intenzione di chiamare l’elisoccorso. Nel frattempo le nuvole avevano avvolto la cima e la visibilità era ridotta. Ho raggiunto due suoi amici che si trovavano 30/40 m sopra, alla fine della parete verticale e non ci potevano sentire. 

Nel frattempo erano però riusciti a comunicare telefonicamente con la persona infortunata e stavano già chiamando il soccorso.

Proseguendo per il Monte Croce, una volta raggiunta l’anticima est dell’Alben, poco più tardi ho sentito diverse volte il rumore dell’elicottero giunto a prestare soccorso e spero sia andato tutto bene.

Non deve essere stato un intervento facile perché era in parete verticale e la visibilità era ridottissima a causa della nebbia. Ma gli addetti al soccorso alpino sono super preparati ed esperti.

La riflessione finale riguarda la  superficialità nell’approccio alla montagna, alle ferrate ma non solo. Gli incidenti negli ultimi anni sono molti, troppi. Inoltre quest’uomo, come altri con lui, era in calzoncini corti e in maglietta senza maniche. Altra imprudenza visto che le ferrate impegnative richiedono l’utilizzo delle braccia e delle gambe per aggrapparsi ai cavi mentre si spostano i moschettoni.

Viste le nuvole e la nebbia non è stata una giornata fotograficamente interessante, anche se è stata una giornata intensa da vivere. 😊

 

Video e foto (con musica) fatte con il drone DJI Mavic Mini:

https://www.youtube.com/watch?v=AQICr_fPW68&ab_channel=EliseoOberti



Sabato ore 18,00: una meraviglia di limpidezza alla
Conca dell'Alben




Qualche esercitazione da principiante 
con il drone DJI Mavic Mini (v. link sotto)




Questo il percorso in risalita: la parte più difficile, la parete
in verticale, si capisce chiaramente dalla linea rossa in verticale


Le condizioni meteo della domenica mattina...


All'inizio della ferrata: il Wanderer mi aspetta 
nel lontano piazzale sottostante


Sono serio, il gruppo di cinque uomini 
davanti a me non mi ispira fiducia




Qui, poco prima di iniziare la salita in verticale,
 si intravedono la persona che dovrò soccorrere
e i suoi amici


Che sta combinando quest'uomo?


Pian piano gli altri lo lasciano solo



Il sentiero al rientro dal Monte Croce




Questa foto l'ho scattata accanto a lui mentre si riposava lungo la parete verticale,
dopo averlo raggiunto e avergli sbloccato un moschettone.



Queste sono le foto dell'intervento in elicottero
 postate dal gruppo del Soccorso Alpino
e Speleologico Lombardia - CNSAS






Altri link dell’autore:

 

Il canale in You Tube dove trovare tutti i minivideo di Gentleman Gipsy:

http://www.youtube.com/user/ilvagabondo62?feature=mhee

 

La pittura:

http://eliseooberti.blogspot.com/

 

Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia del mondo come lo vedo io:

http://eliseoobertifotopopart.blogspot.com/

 

I libri pubblicati:

http://ilmiolibro.kataweb.it/community.asp?id=3605


 

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