The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

3 giugno 2023

Parigi ed io

     Durante l’estate del 1979, mi mancavano alcuni mesi al compimento dei 17 anni, riuscii a strapparmi la prima libertà di viaggiare da solo per la prima volta. Con Maurizio, un compagno del liceo, partimmo zaino in spalla e in autostop, destinazione Benidorm in Spagna dove suo zio gestiva un hotel. Ci rimanemmo solo alcuni giorni, la vita balneare in spiaggia non faceva per noi. Senza avvisare nessuno ripartimmo in autostop direzione Parigi, un mito da esplorare per due ragazzi di quell’età. Alla fine, da Montpellier, ci regalò un passaggio l’autista di un Tir e ci lasciò esattamente la mattina alle 4 alla periferia della “ville lumiere”, la città illuminata (e non solo dall’illuminismo) che era ancora avvolta dal buio. Camminando incantati verso il centro, con lo stupore e la meraviglia nei nostri occhi di ragazzi, scoprimmo la città a mano mano che l’alba portò gradualmente la sua luce sulla grandiosità degli edifici e del paesaggio intorno a noi. Una sensazione meravigliosa quasi difficile da descrivere a parole. Ci tornai a 18 anni, dopo la maturità, in sella alla mia Honda 125 Endurance e in compagnia di Marco, il mio amico aretino. Anche in quel caso fu una nuova esplorazione. E dopo due o tre anni ancora, con la mia Yamaha XS400, questa volta in compagnia di Laura, la mia prima ragazza dai tempi del liceo. Ci tornai nuovamente, questa volta in volo, con Michela bambina, credo avrà avuto 9/10 anni, per portarla ad EuroDisney. L’ultima volta, quasi 20 anni fa, dopo la mia esperienza nella gestione delle risorse umane a Milano, per la quale avevo sperimentato per la prima volta la vita in camper per sei mesi, partii da solo con il mio primo camper per riprendermi da una condizione psicologica difficile. Quella volta raggiunsi Parigi, girai intorno all’arco di trionfo e ritornai in Italia senza nemmeno rimanerci un giorno: fu la sola e unica volta nella mia vita in cui un malessere esistenziale mi impedì di viaggiare. Oggi quindi è la mia quinta volta a Parigi e questa volta me la voglio godere totalmente e nella massima libertà! Viva i sessant’anni, anzi quasi 61 ormai! 😊

   Un’estesa e prolungata alta pressione continua ad accompagnare i miei giorni francesi: la temperatura è scesa di alcuni gradi, per fortuna, ed il clima è ottimale.

      Oggi Parigi! Aspettatevi alcune foto… 😂






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