Ieri abbiamo dato una prima occhiata a Malaga e dintorni con un cielo poco limpido e una foschia imperante: una luce che non valorizza nemmeno gli angoli più belli. Abbiamo apprezzato il centro con le sue piazze intorno alla bella cattedrale, camminato a lungo nell’Alcazaba e poi su, fino al castello del Gibralfaro per tornare attraverso i lussureggianti giardini che si trovano lungo il Paseo del Parque.
Sfortunatamente la nostra contentezza di base si è spenta alla cattiva notizia che ci è arrivata ieri sera da Jesus: pare che il presunto ultimo posto disponibile nel mercatino sia già stato occupato. Peccato. Sarebbe stato troppo bello aver già risolto un problema. In realtà è sempre un errore illudersi e avere aspettative perché in questo modo si prova l’amarezza della delusione.
L’avventura e la lotta per trovare il luogo dove vivere e lavorare sono appena cominciate.
Il Paseo del Parque e il palazzo dell'Ayuntamiento
Atmosfere arabe all'Alcazaba
Le mura del Gibralfaro
La Plaza de Toros di Malaga: andare ad assistere al crudele spettacolo
(che non esisterà ancora a lungo) o boicottarlo definitivamente?
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