The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

5 giugno 2023

Il cimitero di Père-Lachaise

    Ieri, domenica, niente Tour Eiffel, Arco di Trionfo, Montmartre, Louvre o altre icone e miti di massa. Oggi, in una città invasa da orde di turisti, a cui si aggiungono quelli del weekend (e pure quelli del lungo fine settimana  italiano), ho preferito iniziare la mia nuova esplorazione di Parigi in un cimitero! Si, ma un cimitero speciale: Père-Lachaise, uno dei più celebri nel mondo perché vi sono sepolti numerosi personaggi celebri. Figuratevi che accoglie ogni anno più di tre milioni e mezzo di visitatori che ne fanno il cimitero più visitato al mondo. Quindi non che oggi non sia stato in compagnia di un certo turismo di “pellegrini” (c’è addirittura all’entrata qualcuno che vende la mappa per trovare le tombe dei famosi, ma le potete trovare anche in Google Maps), ma nel grande cimitero per fortuna il numero delle persone era contenuto. La tomba di Jim Morrison è l’unica transennata per alcuni metri tutt’intorno, e quella di Oscar Wilde ha una lastra di cristallo davanti dove un certo numero di donne hanno posato un bacio con le labbra rosse. Il Cimitero di Père-Lachaise non sembra comunque mantenuto molto bene, in alcuni punti ci sono ortiche alte “come sequoie” e molte tombe sono spesso trasandate e decadenti. Perché si viene visitare queste tombe? Probabilmente per svariati motivi. Io in genere non sono un mitomane verso i personaggi famosi ma a volte vengo incuriosito dalle loro biografie e dalle loro vicende umane. Alla fine pure loro sono tutti qui, in un cimitero, in mezzo ai comuni mortali, ed è inevitabile la riflessione che, dopo vite scintillanti o sofferte, queste persone famose e apprezzate, spesso ricche, potenti o influenti, tra le tante sofferenze, le gioie, le soddisfazioni e i successi della vita, tutte si trovano sotto terra, qui nel Cimitero di Père-Lachaise. Tra i molti voglio citare Gioacchino Rossini, Théodore Géricault, Vincenzo Bellini, Frédéric Chopin, Jim Morrison, Molière e La Fontaine, Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne, Gertrude Stein, Oscar Wilde, Sarah Bernhardt, Yves Montand e Simone Signoret, Michel Legrand, Isadora Duncan, Maria Callas, Guillaume Apollinaire, Marcel Proust, Eugène Delacroix, Honoré de Balzac, Camille Pissarro, Piero Gobetti, Colette, Michel Petrucciani, Gilbert Becaud, Marcel Marceau, Maria Schneider, Annie Girardot e Georges Moustaki.

    Mi ha colpito la tomba di Suzon Garrigues, una ragazza di 21 anni che ha trovato la morte nel  Bataclan dove morirono 90 persone durante gli attacchi terroristici del novembre 2015: i terroristi quel giorno fecero un totale di 130 morti e 416 feriti.

    E dopo il cimitero, per trascorrere la domenica in attesa di un lunedì si spera meno affollato soprattutto in certi luoghi, sono passato a Parc de Belleville (una moltitudine di persone sdraiato sui prati tanto per cambiare), Place de la Bastille, Place de la Nation, Coulée verte René-Dumont, Rue Crémieux dai colori pastello, Pl. des Vosges (una moltitudine di persone sdraiata sui prati capitolo 2) e Le Village Saint-Paul.























Nessun commento:

Posta un commento