The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

5 agosto 2015

“Not all who wander are lost”

Questa semplice, meravigliosa, sintetica frase la voglio proprio riportare qui nel blog! Un doveroso omaggio al Wanderer, il mio amato camper, la mia casa viaggiante da quasi cinque anni di vita da “fulltimer”.
NOT ALL WHO WANDER ARE LOST, cosa significa?
Renderla in italiano non è così semplice, perchè in inglese le parole “wander” e “lost” hanno sfumature di significato differenti. Potrei tradurla così: non tutti coloro che vagano (girovagano, vagabondano, errano) sono perduti (persi, o si sono persi).
Un inno alla vita nomade ed itinerante che il sottoscritto fa da molti anni. Viva noi! J





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