The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

14 febbraio 2011

Incontri: il nuovo olio d’oliva, l’olio di argan

L’olio di argan biologico è “il nuovo olio d’oliva” dal caratteristico sapore di nocciole, che viene usato sempre più spesso nei ristoranti alla moda di tutto il mondo per condire le insalate. Dal momento che il grinzoso albero di argan cresce solo in questa parte del mondo, i boschi di argan della Valle del Souss e della Costa degli Haha, situata a sud di Essaouira,  sono stati recentemente inseriti dall’Unesco nella lista delle Riserve della Biosfera.
Quest’albero – il cui nome specifico è Argania spinosa – è in grado di resistere al calore e di sopravvivere a temperature fino a 50°C, caratteristiche che lo rendono uno strumento fondamentale per la lotta contro la desertificazione del Marocco meridionale. Negli ultimi anni l’argan è diventato un prodotto d’importanza fondamentale per l’economia locale, in quanto fornisce legna da ardere, nutrimento per le capre – spesso è possibile vederle mentre si arrampicano sui suoi rami – e olio per gli uomini.
Le donne berbere raccolgono i frutti in primavera e poi li danno da mangiare alle capre, i cui succhi gastrici sciolgono il duro rivestimento elastico del guscio. Le nocciole sono poi ricoperte dagli escrementi delle capre e i gherigli vengono aperti, leggermente tostati, ridotti in poltiglia e quindi pressati. Per produrre un litro d’olio di argan servono ben 30 kg di nocciole e 15 ore di lavoro manuale, che viene svolto quasi esclusivamente dalle donne. Forse è per questo che il suo costo è altissimo. Negli ultimi tempi questa tradizione è cambiata e alcune delle cooperative femminili hanno deciso di escludere le capre dal procedimento e di raccogliere a mano i frutti dagli alberi, in modo da produrre un olio dal sapore più leggero.
I berberi usano l’olio di argan come medicinale da tempo immemorabile e la moderna ricerca medica ha dimostrato che quest’olio potrebbe favorire la riduzione del colesterolo e prevenire l’arteriosclerosi.
L’olio di argan è anche ricco di vitamina E, una caratteristica che lo rende un’eccellente crema antirughe con interessanti proprietà in campo cosmetico.
In cucina il suo intenso e dolce sapore di nocciola funziona a meraviglia come condimento per le insalate o per insaporire verdure grigliate o i tajine. I berberi lo mescolano con zigoli dolci e miele per preparare l’amlou, una squisitezza che si ritiene abbia propietà afrodisiache.
Vi sapremo dire… Si accettano prenotazioni e ordini per l’olio di argan che vi spediremo in contrassegno. J

(fonti informative: Lonely Planet- Marocco)


Sara al lavoro nella produzione di olio d'argan


Una capra sui rami di un albero d'argan


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