Adesso vi racconto un’altra storia. Italtrans
non è un’associazione di transessuali italiani, ve lo assicuro. J
Per chi non la conoscesse, prendo in
prestito le parole scritte nel loro sito http://www.italtrans.com/: “Un'azienda affidabile
ed efficiente nel settore della logistica e del trasporto. Fra i migliori e più
apprezzati operatori, ha conseguito oggi una posizione di leadership nel
settore, testimoniata da una continua crescita nei volumi di lavoro. Possiede 400
mezzi di proprietà affidati ad autisti dipendenti, con la possibilità di un
ulteriore potenziamento del 40% della flotta disponibile, attraverso l’aggiunta
di automezzi indotti.”
Nella sezione Dipendenti e Risorse: “Il
vostro lavoro è in buone mani. Una cura costante per la gestione
delle vostre merci significa grande attenzione verso il personale: Italtrans si
impegna molto nella formazione e nell'aggiornamento e da sempre pone grande
affidamento verso il proprio reparto di Risorse Umane. Motivazione,
preparazione e fiducia sono le parole che Italtrans ama affiancare ai
propri dipendenti e collaboratori, in un clima positivo di operosità.”
Notizie sul fatturato: “Italtrans è
un’azienda solida, costruita su basi concrete e orientata al miglioramento continuo.
Il trend di crescita mantenuto costante, con il 42% di aumento nell’ultimo
quinquennio, testimonia questo: la volontà di fare bene, ogni giorno di più. Un
percorso che parte da lontano, con una sola meta: la piena soddisfazione
dei nostri clienti”.
Grandi e sostanziose le
sponsorizzazioni in ambito sportivo: http://www.agpracing.com/ “Nel 2015 Italtrans cercherà
di fare ulteriori passi avanti per raggiungere il sogno di un titolo
mondiale. Franco Morbidelli è stato confermato come pilota e
sarà affiancato dal finlandese Mika Kallio. Morbidelli ha
terminato la stagione in moto 2 con un undicesimo posto in classifica
generale, mentre Mika si è posizionato secondo dopo aver combattuto
energicamente per tutto il mondiale. Tutto ciò dà speranza ad Italtrans
per continuare la sua crescita e raggiungere l’obiettivo di vincere il
campionato mondiale di Moto2 nel 2015.”
Questa l’immagine che si vuole dare
all’esterno, come del resto fanno tutte le aziende in un’epoca in cui l’immagine
è tutto.
Adesso però vi racconto la mia personale
esperienza concreta con Italtrans.
Proprio il giorno prima di partire per
la Francia, un paio di mesi fa, ricevo una telefonata da parte di una piccola
azienda, la Dea srl con sede a Rovato (Bs), che mi propone un colloquio per una
posizione nella sede Italtrans di Calcinate (Bg), un’area immensa, quasi una
cittadina della logistica. Ovviamente ho dovuto rimandare l’approfondimento di
questa opportunità al mio ritorno a Bergamo avvenuto in questi giorni.
Mi reco a Rovato e il gentile responsabile
della Dea mi illustra la posizione, da loro ricevuta in appalto da Italtrans,
nel settore della guardiania e portierato. Un affiancamento di un paio di
settimane è sufficiente per apprendere gli elementi necessari alla mansione che
comporta registrazioni dei moltissimi mezzi che ogni giorno vanno e vengono dalla
sede di Calcinate. Il lavoro si svolge su tre turni, notte compresa, alternati
in modo alquanto irregolare, con notifica settimanale dell’orario e grande richiesta
di elasticità. Nessuna indennità ovviamente per il lavoro notturno e festivo.
Contratto a chiamata che non prevede alcun diritto di ferie pagate, di malattia
e di contribuzione previdenziale (pare coperta solo al 10%). Orario settimanale
di 25/30 ore. Paga oraria 4,5 euro l’ora. L’Italtrans inoltre richiede solo personale italiano.
Nonostante io sia andato al colloquio
con una grande disponibilità ad accettare un lavoro semplice e non eccelsamente
retribuito, ascoltando queste informazioni resto subito alquanto perplesso. Al
gentile interlocutore dico: “Lei mi ha informato sugli oneri di questo lavoro ma
sull’altro piatto della bilancia cosa c’è? Intendo: ma che appetibilità ha
questo lavoro per chi come me lo deve considerare?”
“Nessuna appetibilità” mi risponde
quasi rammaricato. “Questo in effetti è un lavoro che noi proponiamo come
transitorio per studenti che si stanno guardando in giro, che vivono ancora in
famiglia e non hanno spese particolari. Non certo un lavoro da tenersi a lungo”.
Con tutta la mia buona volontà e
necessità di lavorare, da dentro, dal mio profondo, sento uscire queste parole
dalla mia bocca:
“Guardi, sono venuto qui con
intenzioni accomodanti e la disponibilità ad un lavoro semplice, un orario
magari di 40 ore settimanali, una retribuzione di 800/1000 euro, tuttavia le
sua parole mi fanno dire “No, grazie”, anche se ho solo pochi soldi sul conto
corrente”.
No, grazie anche solo per principio e
a nome di tutti i lavoratori sfruttati di questi miseri tempi moderni (non che
ultimamente i piccoli/medi imprenditori siano messi molto meglio…).
Un’azienda così grande, potente, che
vanta enormi mezzi finanziari e prestigiose sponsorizzazioni sportive, ha la
vergognosa sfacciataggine di appaltare la ricerca di personale ad una piccola
azienda esterna (che ci deve pur guadagnare qualcosa) rosicando al minimo la retribuzione
oraria che arriva nelle tasche dei lavoratori: 4,5 euro l’ora con un contratto a chiamata che è una delle vergogne
più grandi delle leggi sul lavoro degli ultimi decenni! Certo, qualcuno per disperazione
accetta e accetterà queste condizioni, divenendo un involontario complice di
chi le propone. Io credo che noi lavoratori dovremmo cominciare a dire NO,
sempre di più, e a gran voce.
Una situazione da divulgare, per me da denunciare socialmente,
governo Renzi, che regala balle, illusioni e parole vuote, compreso.
Il mio blog da 5 anni ha come
sottotitolo: “Viaggiare, vivere e lavorare in Europa (e non solo) da persone
oneste, malgrado le leggi...”.
Forse adesso capite un po’ di più cosa
intendevo fin dall’inizio… J
21 aprile
Nuovi sviluppi. Oggi una responsabile della Dea srl mi chiama chiedendomi di eliminare il mio articolo nel blog perchè Italtrans, essendone venuta o venendone a conoscenza, potrebbe minacciare di togliere loro l'appalto. Chiedo: "Lei crede che io abbia scritto qualcosa di inesatto o scorretto?". "No" mi risponde "non è quello il problema, è che noi perdiamo il lavoro che ci appoggiano". Dico: "Forse dovreste chiedervi perchè. Forse accettando un appalto del genere siete direttamente o indirettamente complici di qualcosa di discutibile, che forse comporta lo sfruttamento della gente". Continuo: "Il mio blog ha una discreta ma non enorme visibilità. Credo che lei mi debba solo ringraziare se non invio questo articolo a tutti i giornali". Va bene, mi dice, grazie e arrivederci. La gente pensa solo al proprio orticello, tipico costume italiano, forse senza rendersi conto di quello che sta facendo al prossimo. O forse se ne rende conto ma non gliene importa un granché. Personalmente spero che Italtrans proponga ai lavoratori in quel ruolo un'assunzione diretta con un contratto di lavoro degno di essere chiamato tale.
21 aprile
Nuovi sviluppi. Oggi una responsabile della Dea srl mi chiama chiedendomi di eliminare il mio articolo nel blog perchè Italtrans, essendone venuta o venendone a conoscenza, potrebbe minacciare di togliere loro l'appalto. Chiedo: "Lei crede che io abbia scritto qualcosa di inesatto o scorretto?". "No" mi risponde "non è quello il problema, è che noi perdiamo il lavoro che ci appoggiano". Dico: "Forse dovreste chiedervi perchè. Forse accettando un appalto del genere siete direttamente o indirettamente complici di qualcosa di discutibile, che forse comporta lo sfruttamento della gente". Continuo: "Il mio blog ha una discreta ma non enorme visibilità. Credo che lei mi debba solo ringraziare se non invio questo articolo a tutti i giornali". Va bene, mi dice, grazie e arrivederci. La gente pensa solo al proprio orticello, tipico costume italiano, forse senza rendersi conto di quello che sta facendo al prossimo. O forse se ne rende conto ma non gliene importa un granché. Personalmente spero che Italtrans proponga ai lavoratori in quel ruolo un'assunzione diretta con un contratto di lavoro degno di essere chiamato tale.
Dimenticavo.
Avete notato i troppi “forse” (ben 5) che ho messo nelle poche righe precedenti?
Non è stato un errore stilistico, è stato intenzionale perché aiuta a capire
che in certi frangenti e relativamente a certe tematiche, diversi “forse” si
possono anche tranquillamente togliere. Forse. J
Italtrans, una potenza da 4,5 euro l'ora (per chi ci lavora...)
Sponsorizzazioni milionarie...
Altri link dell’autore:
Il canale in You Tube dove trovare tutti i minivideo di
Gentleman Gipsy:
La pittura:
Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia del mondo
come lo vedo io:
I libri pubblicati:
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