The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

24 agosto 2018

Ultimo giorno in Islanda: la Penisola di Reykjanes (parte 2)

Un’ennesima bella giornata di sole, (e sono state la stragrande maggioranza durante queste tre settimane), ha accompagnato il secondo itinerario percorso lungo la Penisola di Reykjanes, in attesa di raggiungere  la Laguna Blu, prenotata per il pomeriggio (ne parlo nel precedente post).
Partito da Keflavik, dove ho portato un saluto alla Gigantessa, un popolare personaggio dei libri per bambini, ho raggiunto l’interessante Parco Nazionale di Reykjanesfolkvangur e il bel Lago Kleifarvatn, un lago profondo che riempie una fenditura vulcanica ed è circondato da dirupi di lava plasmati dal vento e da spiagge di sabbia nera. Un sentiero corre intorno alla sponda, offrendo panorami suggestivi, mentre si cammina su scricchiolanti ceneri vulcaniche. Narra la leggenda che in fondo al lago si nasconda un mostro vermiforme dalle dimensioni di una balena; se anche fosse vero, la povera creatura vivrebbe in uno spazio sempre più ridotto, visto che il lago si riduce progressivamente dal 2000, quando due violenti terremoti hanno scosso la regione.
 Passando da Seltùn (un campo geotermale dove pozze di fango e fumanti solfatare scintillano di riflessi iridescenti grazie ai minerali contenuti nel suolo) e dal Lago Graenavatn (un antico cratere pieno d’acqua insolitamente verde a causa di certi minerali e della alghe termofile), ho visitato la Krysuvikurkirkja, l’unica chiesa incontrata in Islanda che sia segnalata ma in realtà inesistente (vi si trovano solo poche rovine nel sito affascinante dove sorgeva). Lungo la costa mi sono soffermato  presso le ampie scogliere nere di Krysuvikurberg che si estendono per 4 km e che durante l’estate sono abitate da una moltitudine di uccelli marini.
La laguna Blu mi attendeva nel primo pomeriggio per regalarmi qualche ora di riposo dopo i ben 5125 km percorsi in questa meravigliosa isola nelle tre settimane trascorse in questo angolo del Pianeta.
Un viaggio all’altezza di qualsiasi aspettativa. Unico rammarico non aver potuto visitare le aree di Kerlingarfjoll, Landmannalaugar, Askja e Porstvatn, a causa della necessità di un mezzo 4x4 o del meteo non favorevole al momento di poterlo fare con un tour organizzato.
Un motivo in più per ritornare da queste parti nel prossimo futuro noleggiando una jeep.



Keflavik


Il Lago Kleifarvatn nel Parco Nazionale di Reykjanesfolkvangur


Le fedele Kia Picanto in riva al lago
















Il campo geotermale di Seltùn


Cavalli e umani al Lago Graenavatn




Krysuvikurkirkja, una chiesa inesistente 



La chiesa in una foto dell'epoca


La costa sud della Penisola di Reykjanes 
e le scogliere di Krysuvikurberg


Un mare di nuvole sotto l'azzurro del cielo 
durante il rientro in Italia



Cliccate sulle foto per ingrandirle ed apprezzarle maggiormente.
Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto specificando il motivo “fotografico”.
Grazie.



Altri link dell’autore:

Il canale in You Tube dove trovare tutti i minivideo di Gentleman Gipsy:

La pittura:

Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia del mondo come lo vedo io:

I libri pubblicati:

Nessun commento:

Posta un commento