The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

2 novembre 2019

Dittature, vita stanziale e nomadismo

La possibilità che nascano dittature non è mai lontana, è sempre dietro l’angolo della Storia, anche oggi, anche dove meno te l’aspetti, anche nei modi più subdoli e sottili, che quasi non te ne rendi conto.
E dipende molto dalle masse e da noi tutti per quello che siamo passivamente disposti ad accettare da chi è al potere.
Oggi, simbolicamente ma nemmeno troppo, voglio dire a voi stanziali, a voi con le vostre belle case robuste, stabili, irremovibili, che alla dittatura non potrete facilmente sfuggire, perché le case che possedete vi possiedono, e vi terranno facilmente inchiodati anche ad una terra non più libera.
La mia casa su quattro ruote invece mi porterà sempre altrove, e non solo lontano dalla mancanza di libertà ma anche dove non fa troppo caldo, o dove non fa troppo freddo, o dove non manca l’acqua, ma dove non diluvia, dove c’è il cibo ma lontano da carestie o sprechi, e dove c’è lavoro ma lontano da dove mi vogliono solo sfruttare.
Mi porterà dove posso stare meglio, magari nella natura e possibilmente lontano dalla folle vita e dal traffico e la troppa gente delle metropoli.
E se sarà necessario combattere, combatterò volentieri ma , novello partigiano J, sarà più difficile che mi possano trovare nascosto e bloccato tra gli immobili muri di una casa.
Questo vuole essere il mio personale, anche se solo simbolico, elogio alla vita nomade come forma di vita più sana e consona alla natura umana.
La civiltà agricola, industriale, consumistico-finanziaria e stanziale ha creato più mostri che reale gioia e vero benessere. J

E ultimamente non mi stanco di segnalarvi il libro “Liberi dalla  civiltà” di Enrico Manicardi, “spunti per una critica radicale ai fondamenti della civilizzazione: dominio, cultura, paura, economia, tecnologia (e religione che, pur facendo parte della cultura, è un fattore preponderante negli sviluppi avuti dalla civiltà umana).







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