Noto per essere il nucleo storico dell'attivismo politico e intellettuale radicale, Exarcheia è considerato il quartiere anarchico di Atene, caratterizzato da strade decorate con murales a sfondo politico, librerie anarchiche, negozi che vendono vinili rari e chitarre vintage. Si respira un'atmosfera alternativa dove bar e locali notturni offrono spettacoli dal vivo di musica rebetika (blues greco), jazz e punk. Devo dire che qui la città mi è apparsa ancora più decadente se non già ampiamente decaduta, tuttavia come possiamo noi italiani dire qualcosa in merito alla decadenza quando spesso non vediamo nemmeno la nostra? Se Atene piange Roma non ride di certo. Nel quartiere più anarchici della città, tanto mi è piaciuta la Street Art quanto ho trovato insopportabili ed esteticamente disturbanti le scritte insulse ed incomprensibili (se non da chi le scrive), dei graffitari. Atene, culla della democrazia e della libertà, per certi aspetti sembra aver perduto tutta la cultura millenaria del passato, specie in angoli come questo dove l’anarchia e la presunta libertà di imbrattare qualsiasi cosa sono (quasi) detestabili quanto la dittatura e la repressione. Il tentativo di sublimare con discutibili forme d’arte una vita squallida mi sembra dia risultati altrettanto squallidi, ma non nego che a tratti sono anche fotograficamente interessanti. Da rilevare che ad Atene in generale il numero dei mendicanti (persino sui mezzi pubblici) e dei senzatetto è impressionante. Ma tutto ciò che sta dietro a questo quartiere è una storia complessa e richiede una lettura più completa che potete trovare nel seguente link https://en.wikipedia.org/wiki/Exarcheia).
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