Dopo aver fatto una bella passeggiata lungo la spiaggia di Legzira, quindici chilometri prima di Sidi Ifni, e ammirato solo uno degli archi di roccia per cui è famosa a causa dell’alta marea, siamo risaliti a bordo del Wanderer lungo la strada sterrata utilizzata per scendere nella baia.
La pendenza unita al peso del Wanderer ci ha creato non poche difficoltà: nonostante svariati tentativi con relativa rincorsa non riuscivamo a superare il tratto di maggiore inclinazione. Le ruote troppo stradali del Wanderer, le loro piccole dimensioni, il fondo morbido e dissestato, i meccanismi antisdrucciolo e la mia relativa inesperienza non hanno aiutato.
A un certo punto, dopo almeno due o tre tentativi falliti vediamo spuntare una ruspa gialla – forse proveniente da cantieri edili non distanti - con a bordo due giovani marocchini che subito si mettono a lavorare il fondo stradale con l’intento di sistemarlo per facilitare il nostro passaggio. Il lavoro ha richiesto quindici minuti e il primo tentativo non ha avuto comunque successo. Il due zelanti giovani riprendono l’opera di ulteriore spianamento e dopo alcuni minuti riproviamo. Prendiamo la rincorsa: a fatica e con grandi scossoni al Wanderer riusciamo a superare il tratto critico, salutando con grande gioia e riconoscenza i nostri salvatori che non hanno chiesto nemmeno uno spicciolo in cambio.
Questa è la gente del Marocco che ci piace davvero!
Un abbraccio e un grazie di cuore ai due ruspisti di Legzira.
Lagzira Plage
Per visualizzare le foto in dimensioni maggiori cliccare sull’immagine. Chi fosse interessato a vedere altre fotografie del viaggio ci chieda amicizia in Facebook cliccando qui : www.facebook.com/eliseo.oberti
Nessun commento:
Posta un commento