Dopo l’intera giornata di ieri dedicata alla logistica e a lavori vari nel verde camping Diamant Vert di Fes, oggi abbiamo volato in Vespa per 30 chilometri fino a Sefrou, una piccola cittadina berbera ai piedi delle montagne del Medio Atlante.
La sua medina è piccola e poco turistica e a noi è piaciuta molto. Qui abbiamo incontrato nuovamente il Marocco più vero e la gente che più ci piace di più: tranquilla, rispettosa, sorridente, disinteressata.
A pochi chilometri da Sefrou c’è il villaggio di Bhalil che ospita diverse abitazioni definite trogloditiche (ricavate in grotte) scavate nei suggestivi fianchi della montagna.
Di ritorno a Fes abbiamo ammirato l’ingresso del Dar el-Makhzen (il palazzo reale) e gli imponenti portali in ottone (che sono sulla copertina della Lonely Planet).
Rinunciando ad arrivare al Borj Nord e alla tombe dei Merenidi (totale assenza di indicazioni stradali e da parte delle gente) per vedere il panorama sulla città al tramonto, abbiamo fatto qualche foto alle fontane di Fes mentre il sole si abbassava all’orizzonte.
I colori di Sefrou
Antica metallurgia
Donne a Sefrou
Un delizioso pasto per pochi soldi a Sefrou
Le case trogloditiche (ricavate in grotte) di Bhalil
Mimose in fiore al camping Diamant Vert di Fes
Fes, città di fontane
L'imponente portale del Dar el-Makhzen, il palazzo reale a Fes
La sobrietà delle tombe ebraiche a Fes
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