Nel giorno della presa della Bastiglia la parola d’ordine è resistere.
Resistere al caldo imminente che sta avanzando in modo bizzarro con il terral, caldo e secco vento che soffia dal torrido interno della penisola iberica dove i 40 gradi sono di casa, che si alterna al levante, il fresco vento che a volte nel giro di pochi secondi lo sostituisce, o viceversa, modificando il clima in maniera sostanziale.
Resistere alle fatiche logistiche create dal Wanderer e dalla nostra amata vita nomade che necessariamente porta a spostarsi qua e là a seconda della convenienza, del caldo, della possibilità di parcheggio, della vicinanza al mercatino, della spese da fare, del carico e dello scarico acque varie, ecc.ecc.
Ma resistere soprattutto alla spinta psicologica di andarsene al fresco della Scandinavia anziché fermarsi caparbiamente e con persistenza (o inutile testardaggine?) in un angolo di questa città che commercialmente offre poco, e probabilmente continuerà a offrire poco, alle nostre esigenze di mercato.
Sarà la stanchezza e la pigrizia, sarà la mancanza di energia fresca per andare in altri luoghi della costa a esplorare nuove soluzioni (con tutto il travaglio logistico che ci comporterebbe: ricerca spazi di sosta adatti e vicini al luogo di mercato, ricerca di soluzioni logistiche per acqua e scarichi wc, ecc.ecc.), fatto sta che per ora restiamo a Màlaga con gli amici del paseo maritimo, il nostro nuovo impianto luce condiviso con Tony (che altrimenti dovremmo acquistare da soli), con la varia umanità del Pedregalejo, il popolare quartiere che ci ospita con i suoi ubriachi, drogati, a volte rissosi e chiassosi abitanti.
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