Le
sue “tradizioni storiche e culturali (Università, musei, teatri), i monumenti,
la dolcezza del clima – ieri alquanto umido – e il vivace carattere della sua
gente, ne fanno una delle città più vive, interessanti e simpatiche della
Spagna”, certo la più europea. Tuttavia non bastano a farcela amare.
E’
la terza volta che, a distanza di molti anni, mi trovo a pensare le stesse
cose: troppo traffico, troppa gente, attrattive più adatte ad una massa
giovanile che ai miei gusti di quasi cinquantenne. Non basta la Sagrada Familia,
cattedrale dai lavori senza fine, finanziata dal costo esorbitante del
biglietto (noi abbiamo deciso di non fare la lunga fila per esborsare ben 25
euro in due). Non bastano le Ramblas, i suoi artisti per strada, i bravissimi
ritrattisti e le ormai troppe statue viventi che cercano di sopravvivere in
tutti i modi. Non basta la vecchia Cattedrale e le vie animate del centro, le
grandi e trafficate piazze.
Con
tutta la buona volontà non riusciamo a innamorarci di questa metropoli, sapendo
di andare contro corrente, dove negli ultimi anni moltissimi europei – italiani
compresi – sono arrivati a vivere e a lavorare.
Oggi
cercheremo di assaporarla nuovamente tramite le opere colorate e fantasiose del
Gaudì, qualche parco e quant’altro di gradevole ci possa essere. Vi sapremo
dire.
Toro, ossessione spagnola?
Sagrada familia,una storia infinita
La colorata Akbar Tower
La Cattredale
Toro forever
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