The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

29 dicembre 2011

Di nuovo in sella

Ieri, per due ore prima del tramonto, sono tornato in sella dopo alcuni anni che non montavo a cavallo. E’ un antico amore che non finisce mai, e per fortuna è come andare in bicicletta: non si dimentica come si fa.
Easy, un castrato arabo di 4 anni, è buon cavallo, facile come dice il suo nome, ma un po’ pigro e da stimolare come molti cavalli abituati alla troppa gente che li monta spesso senza alcuna esperienza. Il proprietario, responsabile di una piccola scuola di surf nei pressi del camping, mi ha concesso di andare da solo in passeggiata, raccomandandomi di non spaccare il cuore al suo cavallo. Chi ama i cavalli sa come fare e non richiede mai troppo al loro generoso cuore.
Con l’utilizzo di una canzone indiana, che da sempre sussurro ai cavalli, e grazie ai molti anni di esperienza passata sono riuscito ad acquisire il suo rispetto e la sua arrendevolezza godendomi il trotto leggero e il galoppo elegante lungo la spiaggia, avvolti dalla luce magica del tramonto.


In sella ad Easy





In attesa di onde adatte al surf



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