The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

7 gennaio 2012

Marrakech, un tumulto di umanità

Il Wanderer questa volta è giunto direttamente nel cuore di Marrakech, nel parcheggio dietro la moschea Koutoubia dove si può pernottare per 50 Dirham (4,55 euro) a poche centinaia di metri dalla vita tumultuosa della famosa piazza Djemaa El-Fna, un vero teatro a cielo aperto, e dalla medina con il suo immenso e coloratissimo souq.
Ieri sera ci siamo addormentati nonostante il sottofondo lontano dei tamburi, degli strumenti, dei suoni e del clamore della piazza, e questa mattina prima delle sei, la città è diventata un canto unico dei muezzin.
A partire dalla vicina Koutoubia per estendersi a tutte le altre moschee del centro, i muezzin hanno invitato alla preghiera con le loro litanie prolungate (durano almeno 15 minuti), che sovrapponendosi una all’altra non creano certo un canto paradisiaco, bensì suonano come una specie di lamento collettivo di dolore, una canto che sembra proveniente più dal Purgatorio dantesco che dal Paradiso della preghiera.
Insomma, impossibile dormire ma il tutto molto caratteristico del luogo.

Il minareto della Moschea Koutoubia visto dal parcheggio dove abbiamo pernottato


La luce filtra nel souq di Marrakech



Il colore dei tappeti



Angoli di un suq molto fotogenico




Lavorare con i colori della lana




La più bella libreria della medina





La neve sull'Alto Atlante e i tetti della medina


La casa e i tappeti


Sara pensierosa....chi starà aspettando? :-)


Per visualizzare le foto in dimensioni maggiori cliccare sull’immagine. Chi fosse interessato a vedere altre fotografie del viaggio ci chieda amicizia in Facebook cliccando qui : www.facebook.com/eliseo.oberti


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