The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

6 agosto 2013

Alti pascoli

 
Dopo un bel fine settimana trascorso al Passo della Presolana con un mio vecchio e caro amico e la sua vivace famiglia, eccomi nuovamente a Schilpario. Oggi ho esplorato nuovi sentieri, raggiungendo in Vespa la “baita rossa” situata sulla strada che porta al Passo del Vivione. Da lì ho imboccato il sentiero che porta fino al Passo dei Campelli per arrivare al rifugio Campione. Poi sono salito sulla cima del Monte Campioncino (2066 m), ridiscendendo fuori sentiero su scomodi crinali per ricollegarmi ad un altro sentiero che mi avrebbe portato direttamente al passo del Vivione. Da lì avrei chiesto un passaggio per ritornare alla Vespa. Ma questo ultimo sentiero, poco battuto, è mal segnalato e rovinato dal bestiame che si incontra spesso su questi alti pascoli.
E’ terra di pastori e mucche questa. Quindi, dopo aver smarrito la direzione per almeno due volte, ho dovuto ripiegare tornando sui miei passi, parzialmente sullo stesso sentiero dell’andata.
Il paesaggio delle maestose montagne circostanti (il Cimone della Bagozza (2407 m), la Cima del Mengol (2417 m), la Cima Crap (2227 m) per citarne alcune) vale di per sé la fatica di qualche ora di cammino: il piacere che si prova a stare in mezzo alla natura imponente delle montagne è veramente grande.
Per non parlarvi del fresco (e far soffrire coloro che stanno patendo un torrido caldo in città J), nonostante la temperatura si sia alzata anche da queste parti.
 
 
Alti pascoli al Passo dei Campelli



 
Atmosfere del fine settimana al Passo della Presolana

 
Per fortuna non solo mucche...
 
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