The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

13 febbraio 2014

Libertà!


Spesso mi chiedono “Ma come fai? Come hai fatto a “liberarti” da una serie di cose (lavoro fisso – ma esiste ancora? – punti fermi come una casa, la sicurezza materiale, un conto in banca che rassicuri un po’, ecc. ecc.) e a vivere più “libero” in un modo che hai scelto tu veramente?
Mi viene da rispondere in questo modo: per essere più liberi bisogna ridurre la necessità della dipendenza da qualcosa (o qualcuno). Quanti scelgono di fare ciò? Pochi, pochissimi. Per essere più liberi bisogna accettare il rischio di essere poveri e soli, ed essere pronti a vivere anche dei periodi di povertà e di “solitudine”. Questo significa essere meno “schiavi” della dipendenza/pseudo-necessità del “possedere” cose (case, denaro, sicurezza, lavoro) e dello stare per forza con qualcuno (dipendenze affettive o familiari che spesso non si desiderano avere in realtà).
Questo non significa che non ci siano dei lati positivi e piacevoli nell’ “avere” e nello stare in coppia con qualcuno per esempio. Ma non si può avere tutto. Quelli che agognano ad una maggiore libertà di scelte di vita, in realtà spesso se la negano perché non scelgono di dare una priorità a questo fattore (anche se poi ci soffrono), dando invece priorità a tutto il resto. Spesso nascondendosi dietro alibi e responsabilità (ben auto-giustificanti) e molto spesso scegliendo di seguire la paura anziché il coraggio. Questo è solo il mio modesto pensiero nato da incontri con molte persone che mi hanno confidato i loro pensieri.
Vi ricordate Brave Heart – Cuore impavido, quando al termine del film Mel Gibson-William Wallace, torturato e in procinto di morire grida con tutta la sua forza “Libertà !!”...?
Beh, a me ogni volta che vedo quella scena viene da piangere dalla commozione e dalla gioia interiore di aver toccato con mano e conosciuto una forma di libertà interiore e anche esteriore che auguro a tutti di poter provare almeno una volta nella vita. Ma sareste pronti a morire per questo, come fece il protagonista di Brave Heart? J



Per visualizzare le foto in dimensioni maggiori cliccare sull’immagine. Chi fosse interessato a vedere altre fotografie del viaggio ci chieda amicizia in Facebook cliccando qui : www.facebook.com/eliseo.oberti

Altri link dell’autore:
Il canale in You Tube dove trovare tutti i minivideo di Gentleman Gipsy:
La pittura:
Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia del mondo come lo vedo io:
I libri pubblicati:

Nessun commento:

Posta un commento