The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

19 maggio 2015

Milano, Expo 2015: le parole più serie sono i fatti

Non è facile descrivere in poche parole una realtà come l’Esposizione Universale di Milano, all’insegna di “Nutrire il Pianeta – Energia per la Vita”.
 Ci sono andato per capire: Expo 2015 è una fiera mercato con impronta commerciale, o un’operazione culturale? E’ una Disneyland per il divertimento o un’operazione didattica e umanitaria? Un’enorme bugia ipocrita sulle volontà politiche di guarire e conservare il Pianeta e i suoi abitanti, o uno sforzo reale per trovare intenti comuni e cooperare affinché l’umanità debba realmente soffrire di meno?
Forse è tutto questo insieme.
Certo ogni Paese sembra fare uno sforzo per dare un’immagine positiva di sé. Tutti vogliono far credere di essere impegnati ai massimi livelli per creare giustizia, equità, qualità della vita nel nome del rispetto dei diritti umani e della grande e abusata parola: sostenibilità.
In questa orgia di mielosa positività si fa fatica a non chiedere: “Ma finora, visti i risultati che si vedono osservando una buona parte del Mondo, che cosa avete fatto?”. Il dubbio che siano spesso solo belle parole rimane. Le parole più serie rimangono i fatti ed è affidabile solo chi fa ciò che dice.
Il prezzo d’entrata (da me non sostenuto: ho avuto modo di entrare gratuitamente per tre giorni) è più ai livelli di Disneyland per poter essere considerata un’operazione culturale di massa, e anche alcuni padiglioni sono impostati con il medesimo spettacolare ludico criterio. Si trova di tutto: Paesi emergenti che hanno investito milioni di Euro e Paesi che deludono nonostante la loro potenza e ricchezza. Mi piacerebbe anche sapere perché non sono per nulla presenti Australia, Nuova Zelanda e tutta la Scandinavia (Svezia, Norvegia e Finlandia), per citarne solo alcuni.
I miei padiglioni preferiti? Padiglione Zero (Onu), Giappone, Kuwait, Quatar, Oman, Federazione Russa, Repubblica di Corea, Emirati Arabi, Kazakhstan, Turkmenistan, Tailandia, Cina, Nepal e il Palazzo Italia solo come architettura e nel settore degli specchi (per il resto non è speciale).
Da evitare? Svizzera, Stati Uniti, Regno Unito assolutamente deludenti per i miei gusti.
Le parti didattiche le ho trascurate a favore degli aspetti scenografici e architettonici, quelli dei video e degli spettacoli di vario genere.
Suggestivi lo spettacolo serale dell’Albero della Vita presso la Lake Arena, e anche lo spettacolo “Alla vita!” del Cirque du Soleil (per ora visibile perfettamente anche dall’esterno del Teatro all’aperto senza pagare il costoso biglietto d’ingresso).
Nel complesso è valsa la pena percorrere i moltissimi chilometri a piedi necessari per visitare tutta l’Expo nei due giorni e mezzo (a ritmi più che discreti) che ho messo a disposizione.
Ingente l’apparato di sicurezza, numericamente se non qualitativamente. Moltissimi gli operatori (più o meno retribuiti o volontari) che ci lavorano.
E infine posso solo sperare, senza troppe illusioni, che tutte le belle parole messe in mostra dai Paesi partecipanti vengano a concretizzarsi nella pratica a partire dalle emergenze umanitarie che abbiamo sott’occhio ogni giorno.



Expo - Esposizione Universale - 1 maggio - 31 ottobre 2015
Nutrire il Pianeta - Energia per la Vita


Il decumano, lungo 1500 metri e attraversato da 32 viali


Padiglione Zero - ONU


Padiglione Zero - ONU


Padiglione Zero - ONU


Palazzo Italia e l'Albero della Vita


Palazzo Italia: la parte più interessante è quella 
tra specchi e immagini del nostro Paese




Un angolo di profumi egiziani


Oman


Federazione Russa



Turkmenistan


Quatar


Kuwait



Luci e musica: lo spettacolo serale all'Albero della Vita






Giappone: pura poesia nel padiglione che per me è forse il migliore






Ovviamente si mangia (pagando e non poco) ovunque in ogni angolo dell'Expo.
Con un po' di fortuna si riesce ad avere qualche assaggio gratuito,
e ci sono anche Paesi che offrono cibo a prezzi contenuti


Cina


Cina


Israele


Nepal


Repubblica Ceca


Brasile


Repubblica di Corea


Repubblica di Corea




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Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto specificando il motivo “fotografico”.
Grazie.



Altri link dell’autore:

Il canale in You Tube dove trovare tutti i minivideo di Gentleman Gipsy:

La pittura:

Le foto di“pop art”: curiosità, stranezze e poesia del mondo come lo vedo io:

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