Il
clima continua ad essere baciato da un sole caldo che splende nel cielo azzurro
e nitido completamente privo di nuvole.
In
questa stagione dipinta dai vivaci colori autunnali, oggi ho camminato lungo l’intero
perimetro del Lago di Tovel che consiglio di percorrere tramite il piccolo
sentiero che lo costeggia, a discapito del più grande e comodo che si trova
spesso a maggiore distanza dalle rive.
Facendo
uno strappo alla regola J,
su questo lago, qualche informazione la voglio scrivere.
Il lago
di Tovel è un lago alpino che si trova nel territorio del comune di Tuenno
(provincia di Trento) ad un'altezza di 1178 metri s.l.m., all'interno del
Parco Naturale Adamello-Brenta. È stato anche chiamato lago degli orsi perché
sono presenti alcuni orsi bruni nella valle, e lago rosso per il
fenomeno dell'arrossamento delle sue acque, che avveniva in passato per azione
di un’alga.
Il
fenomeno dell'arrossamento si verificava in estate durante i mesi più caldi e
cessò nell'estate del 1964. Alcuni recenti studi hanno stabilito che la
sparizione delle alghe potrebbe essere dovuta alla mancanza di elementi
organici (azoto e fosforo) provenienti dalle mandrie di bovini che pascolavano
nei pressi del lago.
Secondo
una leggenda locale invece, anticamente viveva nella zona la principessa
Tresenga, figlia dell'ultimo re di Ragoli, crichiesta in moglie da molti
pretendenti che lei rifiutava. Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non si
rassegnò e quando le sue offerte vennero respinte per l'ennesima volta mandò un
esercito contro Ragoli nel tentativo di indurre Tresenga a più miti consigli.
Il caso volle che né lei, né il suo popolo, volessero essere sottomessi
dall'arrogante re di Tuenno e, pur inferiori in forza e numero, risposero all'attacco.
La principessa stessa non si tirò indietro e marciò alla testa della sua gente.
La battaglia ebbe luogo sulle rive del lago e vide i paesani di Ragoli
soccombere sotto i colpi dei soldati di Tuenno. Tresenga alla fine trovò la
morte per mano di Lavinto, che la uccise con un colpo di spada. Alla fine della
giornata il lago era rosso per il sangue dei morti e si dice che sia per questo
si colorasse nei secoli successivi, per ricordare il coraggio degli abitanti di
Ragoli e della loro principessa che ancora oggi, la notte, si siede sulle rive
del lago a piangere per la sorte della sua gente.
Questo
paesaggio non ha nulla da invidiare ai paesaggi canadesi o neozelandesi che mi
sono tornati in mente passeggiando incantato per tre ore, con gli occhi
deliziati dai colori e dai riflessi di luce.
Il Lago di Tovel lascia senza parole
Un luogo dove tornerò sicuramente
Cliccate sulle foto per ingrandirle ed apprezzarle maggiormente.
Molte più foto sono nel mio spazio in Facebook.
Chi desidera visionarle mi chieda il contatto specificando il motivo
“fotografico”.
Grazie.
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