The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

9 settembre 2017

Verso le isole Vesterålen

Mi sono avvicinato alle isole Vesterålen attraverso lo Skanland e il ponte che lo collega ad Hinnøya, la prima delle isole Vesterålen di cui sarà oggetto il post seguente. Non avevo grandi aspettative su queste isole, dopo aver visto le famose e da tutti magnificate isole Lofoten, e come sempre, quando non si hanno aspettative elevate, si viene stupiti.
In realtà le Vesterålen sono forse state la vera sorpresa di questo viaggio, e lo vedrete nei post seguenti. Qui sotto invece alcuni paesaggi lungo il cammino attraverso la Norvegia prima di giungere al ponte di accesso.

Lungo le strade della Norvegia esistono costruzioni governative di legno dove i viaggiatori si possono fermare. Sono libere, sempre aperte e gratuite: offrono bagni con acqua calda, riscaldamento, tavoli per mangiare e pavimenti di legno dove stendere il sacco a pelo per dormire al riparo dal freddo e dalla pioggia. Sono usate dai chi viaggia in bicicletta ma non solo.
La sera precedente, in una notte di pioggia, mi ero fermato in una piazzola per dormire in macchina: se solo avessi fatto un altro paio di chilometri avrei raggiunto questa graziosa casetta dove avrei potuto dormito disteso anziché leggermente rattrappito come si dorme in auto… Lì ho conosciuto un quarantenne della repubblica ceca che viaggiava in bicicletta. La sera prima, sotto la pioggia, stava decidendo di fermarsi e piantare la sua tenda per la notte e si era detto: “Faccio ancora qualche chilometro”. Così era stato premiato, imbattendosi con grande gioia  nella casetta e nella possibilità di dormire al caldo e all’asciutto. 
Meglio per lui, io se non altro, pur avendo la tenda, in caso di pioggia potevo usufruire della Toyota AYGO (“’ndo vai?”) e del suo riscaldamento. Comunque la mattina seguente mi sono fermato, ho fatto due chiacchiere con lui (era stato un periodo a lavorare in Svezia piantando alberi pagato per ogni albero – quindi di corsa – e adesso stava raggiungendo Capo Nord in bicicletta per poi andare in Islanda dove lo aspettava un altro lavoro), e mi sono cambiato e lavato tutto, capelli rimastimi compresi, con la gradita acqua calda fornita dal governo norvegese! 


Casetta governativa di legno per ospitare i viaggiatori: 
offrono riscaldamento, acqua calda e riparo notturno dal freddo e dalla pioggia


Ponte tra Skanland e Hinnøya












Un arcobaleno serale, sempre un buon auspicio per me!





Traghetto tra Drag e Tysfiord




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