Oggi mattinata trascorsa alla spiaggia di Elafonissi, un luogo che fu per molto tempo occupato dai pirati, infatti il suo nome in greco significa isola del tesoro perché si dice che qui furono sepolti dei tesori.
Poi, attraverso una tortuosa strada sterrata tra le pietrose ed aspre montagne di Creta, sono arrivato a Paleochora, una cittadina che ovviamente vive sul turismo e sull'agricoltura (principalmente pomodori coltivati in numerose serre e anche olio d’oliva). È considerata una destinazione di vacanza rilassante sin dai primi anni '70, quando era popolare tra gli hippy e credo proprio lo sia ancora. Le acque sono cristalline, come del resto in tutta Creta.
In questi giorni sto cercando di comprendere ancora meglio lo spirito della Grecia, e quello di quest’isola in particolare. Pare che molti greci, dopo millenni di cultura che non ha attraversato indenne dittature sanguinose e presunte (o fasulle) democrazie, siano arrivati a preferire una certa disordinata anarchia, in equilibrio tra sottile sfacelo edile ed economico, sporcizia diffusa nell’ambiente e non troppa organizzazione. Forse è il loro modo migliore per sopravvivere senza perdere la propria semplice libertà. In questo non sempre ci sono buoni risultati, ma come biasimarli? Incontro gente che viene da diversi angoli d’Europa e non solo, perlopiù vivono come me in un van o affittano case. Molte cittadine sperdute, come ad esempio Paleochora, che riprenderanno vita in estate, fuori stagione non offrono molto ma quel poco può bastare, unito alla tolleranza di una sosta libera senza vessazioni. Inoltre questi luoghi possono offrire una sensazione di pace più o meno oziosa o noiosa, specie in questi mesi quando l’inverno sembra fortunatamente non arrivare mai. Mi sembrano quasi luoghi dove venire a ripararsi dai rumori e dalle noie complicate di un mondo che è là fuori, al di là del mare. E non solo per gli hippies. Le isole hanno da sempre un alone di distacco e di lontananza da quel mondo ma forse è solo un’illusione. La pace è un qualcosa che se abbiamo dentro possiamo proiettare fuori, sia pure l’ambiente esterno favorisca sia il non averla che il poterla raggiungere. Ciò che mi piace di più dei greci e la loro tolleranza, qualità che può avere aspetti sia positivi che negativi.



























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