The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

20 novembre 2023

La Calamita Cosmica a Foligno

   La Calamita Cosmica è una scultura di Gino De Dominicis, realizzata in segreto nel 1988 e conservata nella ex chiesa della Santissima Trinità in Annunziata a Foligno (Umbria). 

   L'opera fu presentata nel 1990 al Centro di arte contemporanea Magazin di Grenoble, in Francia. Fu esposta nuovamente sei anni più tardi nel cortile della Reggia di Capodimonte a Napoli. 

   Nel 2004 fu acquistata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ed esposta alla Reggia di Versailles a Parigi, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, in Piazza del Duomo a Milano, al MACS Grand-Hornu in Belgio, e al MAXXI di Roma, prima di essere collocata definitivamente nella navata centrale della ex chiesa della Santissima Trinità in Annunziata di Foligno, restaurata per tale scopo. 

     Nel 2017 è stata esposta al Forte Belvedere di Firenze. L'opera è lunga 24 m e rappresenta un grande scheletro umano, preciso nell'anatomia, con l'aggiunta di un lungo naso (o becco d'uccello) posto sul volto. Lo scheletro è steso sulla schiena e regge un'asta di ferro dorata in equilibrio sull'ultima falange del dito medio della mano destra. L'asta rappresenta la calamita che mette in contatto lo scheletro con il mondo cosmico.

    Gino De Dominicis, controverso protagonista dell'arte italiana del secondo dopoguerra, ha utilizzato diverse tecniche e si è definito pittore, scultore, filosofo e architetto. 

   Il suo lavoro tende a rendersi indipendente sia dalle mode che dai gruppi della neoavanguardia. Dunque, non è inquadrabile in una precisa corrente artistica: né nell'Arte Povera, né nella Transavanguardia, né nell'Arte Concettuale, che respinse irridendola. 

 Volendo sottrarre il più possibile la sua opera all'omologazione del mondo dell'arte contemporanea, si è circondato di un alone di mistero e di irreperibilità, centellinando sia mostre che apparizioni pubbliche e osteggiando la pubblicazione di cataloghi o libri sulla sua produzione, non riconoscendo alla fotografia valore documentario o pubblicitario.












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