Il gelo vive il suo tempo. E come si può biasimarlo? Siamo noi che potremmo essere altrove ma non lo siamo ancora. Vedo che nella mia città natale, Bergamo, le temperature vanno da – 6° a + 1,5°, ma per la maggior parte della giornata rimangono sottozero, come la notte. Qui ad Arezzo, dove abbiamo rivisto con grande piacere Marco, Claudia e la piccola Elena dagli occhi azzurri, la situazione varia da -4,3° a + 0,7°e quindi non è certo meglio. Domani, venerdì, sarà anche peggio con l’arrivo della neve che, sia pur dipingendo di bianco il mondo e rendendolo divertente, qualche problema oggettivo lo può dare anche a noi vagabondi.
Tutto questo per introdurre la narrazione della notte appena conclusasi. Un dolore sordo al solito stomaco e dintorni mi ha obbligato a levarmi dal letto per non disturbare ulteriormente Sara che, se non fosse per me, avrebbe continuato a dormire beatamente.
Durante la notte al computer qualche ticchettio strano al frigorifero mi ha fatto capire che c’era qualcosa che non andava. Una rapida verifica ha portato alle seguenti conclusioni: l’impianto del gas era andato in blocco, il riscaldamento non funzionava più e anche il frigorifero era spento. Interventi effettuati: convertito il frigorifero sul funzionamento a corrente 12v, tentato inutilmente di far ripartire il riscaldamento, acceso il motore del camper e il riscaldamento in cabina, unitamente al provvidenziale termo convertitore (che trasforma il calore dell’acqua di raffreddamento del motore in aria calda che esce nell’abitacolo del camper). Segue ricerca in Internet di un vicino concessionario per eventuale necessità d’intervento o consulenza. Poi preso libretto d’istruzioni della caldaia per capire le ragioni dell’anomalia. Un primo tentativo, uscendo all’esterno a -4,5° per accedere al vano bombole, non ha portato frutti. Un’ulteriore approfondimento di letture mi ha portato a pensare a problemi di congelamento dei componenti delle bombole o del gas stesso che peraltro non dovrebbe avere problemi a queste temperature. Il secondo intervento all’esterno sulle bombole ha portato i suoi, ormai quasi insperati, frutti, e la mia persistenza è stata premiata.
Tutto è ripartito alla perfezione e non so esattamente quale sia stata la causa di questo blocco: forse il gelo non ha permesso alla prima bombola che stava per terminare di riconvertirsi in automatico sull’utilizzo della seconda che ho manualmente avviato con pressioni di tasti vari e giramento di manopole come da istruzioni del manuale e anche fantasia personale.
Tutto è bene quel che finisce bene e Sara, in questo momento il cui il sole mostra i suoi primi raggi dell’alba, dorme dolcemente al calduccio mentre il sottoscritto ha saltato praticamente la notte a piedi pari.
Anche questa è avventura ragazzi.
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