The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

11 dicembre 2010

Sulla strada, di nuovo

      Parole? Non bastano certo. So bene che anche la percezione della felicità è soggettiva e che la felicità stessa è per molti di noi il regalo di un’attimo, di un giorno, una settimana se va bene, per i più fortunati un mese o un anno, difficilmente la condizione di una vita intera.
      A me non è poi capitato così spesso di dirlo o di pensarlo e perlopiù mi è successo durante le mie lunghe esperienze di viaggio: sono felice!
      E auguro di cuore anche a Sara, che ancora dorme beatamente, di provare un’emozione simile. Quando uscirà dal torpore del suo dolce sonno la guarderò negli occhi e forse capirò.
      Sulla strada, di nuovo.
Arrivederci Bergamo!

2 commenti: