Il Consolato del Marocco a Milano ci ha stupito con effetti speciali: la mattina del ritiro hanno telefonato per chiedere quale data di ingresso nel loro Paese apporre sul visto. La durata dei tre mesi in Africa parte dal 31 gennaio e scadrà il 1 maggio.
Non appena entrati al Consolato, circondati dalla moltitudine di marocchini, siamo stati interpellati da un presunto addetto e accompagnati da un altro alla cassa dove ci è stato immediatamente consegnato il passaporto di Sara con l’agognato visto (20 euro cash).
Felici e contenti per l’efficienza e la puntualità non dimostrate la settimana precedente dai dipendenti del consolato, siamo partiti nel primo pomeriggio dal capoluogo lombardo, attraversando le pianure verso Genova che sembravano una savana gialla bruciata dalla siccità.
Abbiamo salutato il Po, fiume simbolo della Patria e, in autostrade troppo costose ma comode, abbiamo raggiunto la riviera mite e soleggiata costeggiandola fino al confine invisibile (zero posti di dogana e nessun controllo di documenti nell’Europa comunitaria) con la Francia.
Forti raffiche di vento laterale hanno messo a dura prova la mia guida del Wanderer lungo buona parte della costa ligure.
Il Paese di Giovanna d’Arco e Carla Bruni (accostamento azzardato J) ci ha accolto con un tramonto variopinto e traffico intenso intorno a Nizza.
Nel buio sopraggiunto abbiamo guidato oltre la città che ha dato i natali a Garibaldi (se la memoria non ci inganna) uscendo dall’area urbana. Una volta giunti sulle colline alle spalle di Antibes, dopo aver percorso 435 chilometri, abbiamo abbandonato la costosissima autoroute francese (ogni pochi chilometri ti spillano 4 euro) e dopo qualche chilometro lungo una buia strada tra le colline in direzione di non so dove, abbiamo trovato una solitaria area di parcheggio ai bordi di un grazioso lago scoperto la mattina. Il navigatore ci ha localizzato nei pressi di Mountauroux, nel’Esterel.
Un po’ isolati forse ma è meglio delle aree di servizio autostradali di queste parti, famose per i furti ai camperisti addormentati con i gas narcotizzanti.
Tramonto on the road in Italia
Sara salta di nuovo!
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