Essaouira doveva essere ancora più bella anni orsono: ora ha un tocco turistico di troppo. Abbiamo cercato di immaginarcela con meno negozi, molti dei quali vendono le solite stesse cose, con meno turisti bianco latte con le ciabatte infradito per le strade; con meno aggressività commerciale dei venditori che sono in troppi rispetto all’afflusso turistico fuori stagione e cercano di agganciarti ad ogni angolo; con meno fastidiosa competizione tra i noleggiatori di cammelli e di cavalli sulla spiaggia, che a forza di insistere e litigare tra loro mi hanno fatto letteralmente passare la voglia di fare una galoppata sulla spiaggia al tramonto. Recupererò in regioni più remote.
Essaouira è una bella città, abitata da molti gabbiani e tappeti colorati, ma la sua fama non è stata del tutto all’altezza delle nostre aspettative, nemmeno fotografiche.
Appartiene a un circuito turistico più commerciale, a nostro avviso, ma comunque vale la pena dedicarci una giornata.
Delizioso ed economico il pranzo nel caratteristico Miyane Resto, un piccolo locale di cucina tradizionale dove con meno di 10 euro abbiamo mangiato benissimo in due.
Lì abbiamo conosciuto Michael e Patricia, una coppia di anziani e amabili inglesi di Cambridge che ci hanno raccomandato il mercato agricolo domenicale di Dra, a circa 25 chilometri da Essaouira, sulla strada interna per Casablanca.
E domani è domenica.
Il gabbiano di Essaouira
Colori nel souq
Sara e le barche blu
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