The Wanderer (1885)

The Wanderer (1885)
Alla fine dell’800 in Gran Bretagna esisteva un tiro a due cavalli chiamato The Wanderer (il vagabondo, il viandante). Il dottor William Gordon Stables, un medico di origini scozzesi, commissionò la costruzione di questo veicolo ritenendo la vita itinerante all’aria aperta benefica per la salute. Su questi affascinanti veicoli da quel giorno iniziarono a viaggiare altri "gentlemen-gipsies" (gentiluomini zingari come vennero definiti a quei tempi), che diedero il via alle prime esplorazioni "plenair" grazie al loro spirito di avventura. Un sogno anche per noi che abitiamo in un mondo (oggi come ieri) limitato da fili spinati e confini, e afflitto da una burocrazia soffocante. Il mio blog e i libri che ho scritto sono dedicati a quegli uomini. Un inno di libertà, a favore dell’utopica libera circolazione degli esseri umani su questo meraviglioso pianeta.

27 febbraio 2011

I bambini della Valle del Dràa

Se il Marocco visto finora è piaciuto, i paesaggi che via via incontriamo proseguendo verso l’interno sono anche superiori in maestosità.
La Valle del Dràa, le sue gole, le oasi lussureggianti, i villaggi fortificati con le torri di guardia e i mattoni di fango sono di una bellezza stupefacente. E ancor di più lo sono le persone che vi abitano, i moltissimi bimbi che si incontrano per la strada, i giovani di una razza bella e fiera.
A 95 chilometri da Agdz si arriva all’avanzoposto coloniale di Zagora, circondato dal deserto, dalle montagne e dalla rigogliosa oasi di palme e datteri, un frutto che molti venditori propongono lungo il cammino.
Con la Vespa “off-road” (ai limiti delle sue possibilità…) prima del tramonto ci siamo inerpicati fino alla cima del Jabel Zagora che si erge sull’Oued Dràa offrendo il panorama del deserto, del fiume e l’oasi, e dei villaggi circostanti sullo sfondo delle montagne più lontane.
La mitica Timbuctu nel passato era a “soli” 52 giorni di deserto da qui.

Tappeti berberi ad Agdz


Valle del Dràa











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